Quando Maria Andrejczyk ha portato per la prima volta la sua medaglia d'argento ai Giochi Olimpici di Tokyo, lo scorso 6 agosto, essa valeva tutto l'oro del mondo: era il frutto di allenamenti indefessi e di grande perseveranza. Eppure la campionessa non ha esitato a metterla in vendita – mercoledì 11 agosto – per partecipare ai finanziamenti per l'intervento di Miłoszek, un bambino di otto mesi che deve subire un'operazione al cuore.
«Mi sono battuta come una leonessa», ha raccontato evocando la propria guarigione da un carcinoma osseo diagnosticatole qualche anno fa: la sofferenza della famiglia del piccolo Miłoszek Małysa non le era dunque ignota.
La messa all'asta della sua medaglia ha permesso di raccogliere 125mila dollari. Altri donatori si sono aggiunti per coprire l'elevato costo dell'intervento. Il bambino dovrebbe essere operato al centro medico universitario di Stanford (USA), ma la storia non finisce qui. Żabka, la catena di negozi che ha comprato la medaglia ha deciso di non entrarne in possesso:
Molto legata alla sua fede, l'atleta ha raccontato di «pregare prima di ogni competizione». Si è vantata di dovere la sua performance a Dio e al suo “disegno”. Il piccolo Miłoszek resta ospedalizzato nella sua Polonia mentre attende di volare verso gli Stati Uniti. Non resta che attendere che, una volta superata la prova, riesca a incontrare la sua benefattrice.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]