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Togliere la mascherina, sì o no?

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Dr. Enrique Jaureguizar Cervera - pubblicato il 03/08/21
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In alcuni Paesi si è deciso di non obbligare a usare le mascherine all'aperto, ma è stata una decisione sanitaria o meramente politica?

All'inizio di luglio, in alcuni Paesi è entrato in vigore il ritiro della mascherina all'aperto. La cosa più importante è che si è trattato di una decisione politica, non sanitaria.

Noi sanitari e scienziati crediamo che la decisione di iniziare il ritiro progressivo delle misure preventive debba avere una base scientifica in relazione a vari fattori: numero di nuovi casi; incidenza accumulata (IA) negli ultimi 14 giorni; densità della popolazione; numero di ricoveri e di decessi, e soprattutto percentuale di popolazione vaccinata.

Il Governo spagnolo, ad esempio, ha insistito per andare per date e perché ogni comunità continuasse ad adottare le sue raccomandazioni. Una decisione politica.

Non entrerò in temi politici sul motivo per il quale sono state scelte quelle date con una curiosa coincidenza con misure politiche poco diplomatiche. Noi sanitari e scienziati crediamo che le decisioni debbano basarsi sulle prove.

Continuano a ribadire che la mascherina non è più necessaria all'aria aperta, ma la decisione è avvenuta in un momento politico concreto, con IA veramente basse, ma con un dibattito inascoltato nella comunità scientifica.

La sesta ondata che si aspettava per l'estate è cresciuta a un ritmo esponenziale molto superiore a quello auspicato, e le misure preventive non sono state riprese dal Governo, che si è lavato le mani mentre le varie comunità chiedono di poter applicare misure necessarie per frenare la situazione. Siamo passati da IA di 90 a IA di 700, superando il migliaio in alcune comunità.

Nel frattempo, casi e ricoveri continuano ad aumentare. Come si sa, i numeri degli ingressi in terapia intensiva richiedono 15 giorni per aumentare, e l'aumento dei decessi ritarda di altri 15 e comincia già ad apparire.

Ospedali e centri sanitari iniziano ad essere saturi, e si sta pensando di eliminare le vacanze dei sanitari in alcune zone.

Ci sono 4 concetti che dobbiamo avere ben chiari.

Il primo è che la PANDEMIA continua ad essere tra noi. Molti hanno considerato la notizia del ritiro della mascherina in spazi pubblici a più di 1,5 metri la fine della pandemia, per poter vivere un'estate in totale normalità.

Secondo, i vaccini avanzano a buon ritmo, anche se non è ancora stata vaccinata tutta la popolazione. Come tutti sappiamo, poi, il vaccino non protegge al 100%, e ancor meno contro i nuovi ceppi, per cui anche i vaccinati devono mantenere le misure preventive. Il vaccino non impedisce di contrarre un nuovo ceppo e contagiare altri. Diminuisce le complicazioni, l'ingresso in terapia intensiva e la mortalità.

Come terzo punto chiave, dobbiamo essere consapevoli del fatto che le misure preventive possono essere ritirate o diminuite, ma tenendo conto di certi indicatori oggettivi dell'evoluzione della pandemia, come dicevo in precedenza.

Come quarto punto, sarebbe possibile proporsi un possibile scenario di diminuzione, come abbiamo vissuto dopo il lockdown e con il miglioramento delle prime ondate. In base a ogni zona, alle cifre e ai progressi, si potranno prendere le decisioni opportune per allentare le misure preventive, ma dovrebbe esserci un consenso internazionale, o almeno nazionale, sulle linee-guida base che aiutino ogni zona a prendere certe misure.

Queste ultime potrebbero basarsi su una popolazione vaccinata al di sopra del 70-85% e permettere di non usare la mascherina a contatto con altre persone vaccinate quando l'IA è inferiore a 25-50. Le misure relative a limitazione della mobilità, controllo aeroportuale e misure turistiche dovrebbero essere anch'esse conformi a questi dati.

Non possiamo permettere grandi manifestazioni senza alcun tipo di mascherina quando le cifre iniziano a diminuire, perché altrimenti si torna di nuovo al ciclo di ondate e la situazione riprende a peggiorare.

Perché non dobbiamo eliminare la mascherina? Ci sono molte circostanze in cui la mascherina non è necessaria, ma non lo era neanche prima: viaggiando da soli in macchina, camminando da soli per strada, in campagna facendo sport da soli...

Bisogna però essere sinceri, e in qualsiasi città, anche se si è all'aria aperta, le possibilità di incrociare altre persone a meno di 1,5 metri, soprattutto nelle zone commerciali, è molto frequente. Cosa più importante, molti applicano questa misura smettendo di portare la mascherina negli spazi chiusi, sui mezzi di trasporto pubblici e negli incontri sociali sempre più frequenti e affollati.

Bisogna diminuire i contatti, vedendo meno amici meno volte in meno luoghi, mescolando meno i propri contatti, cercando di rimanere più tempo all'aperto, limitare l'orario delle discoteche, inasprire le misure nei confronti di chi non rispetta distanza e mascherina, ristabilire orari di coprifuoco in base alle cifre di ogni zona.

Bisogna continuare a promuovere la ventilazione, la distanza e il buon uso di mascherine efficaci. Ovviamente non si deve uscire di casa in presenza di sintomi se non si ha l'autorizzazione del medico, e fare i tamponi e rispettare gli isolamenti necessari.

Quanto ai viaggi, vanno diminuiti e limitati allo stretto necessario, realizzando tamponi prima di ogni spostamento anche se si è vaccinati, e non viaggiare in presenza di sintomi o se di recente si è stati a contatto con possibili positivi.

Ricordate che tutti vogliamo goderci l'estate, e con responsabilità avremo meno preoccupazioni. Nessuno vuole rimanere 10 giorni chiuso in una camera d'albergo per essere stato a contatto con un positivo asintomatico.

Possiamo fare qualche viaggio, vedere gli amici, andare a cena in barca, ma rispettando tutte le misure di sicurezza.

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