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La dottoressa che aiutò a partorire delle suore violentate

MADELEINE PAULIAC
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Sandra Ferrer - pubblicato il 02/08/21
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Madeleine Pauliac fu la salvezza di alcune religiose polacche rimaste incinte a seguito dell'aggressione sessuale dei soldati dell'esercito russo

Le guerre sono buchi neri di dolore in cui affiorano gli istinti più indesiderabili della razza umana, nonché le anime più pure e coraggiose. Questa è una storia drammatica, ma anche di grandezza umana e di solidarietà femminile. Una storia di guarigione di anime e corpi.

Le donne sono in genere le principali vittime civili nei conflitti armati, e lo stupro è una delle vessazione più umilianti e vergognose che subiscono. Ai soldati che commettono queste atrocità contro persone innocenti non importa l'identità di queste donne.

Nella primavera del 1945, quando la II Guerra Mondiale stava arrivando alla fine, i soldati dell'Armata Rossa ripiegavano da Berlino e tornavano a casa.

Sul cammino, in Polonia, lungi dal portare la pace tanto desiderata in quelle terre, seminarono il terrore tra la popolazione civile. E anche religiosa.

Un convento di suore polacche venne attaccato da un gruppo di soldati sovietici, che per giorni le violentarono sistematicamente. Alcune di loro vennero assassinate dopo aver subìto un'infinità di vessazioni. Alcune delle sopravvissute rimasero incinte, e tutte furono segnate per sempre dal dolore e dall'umiliazione.

Mentre accadeva tutto questo, era arrivata in Polonia una giovane dottoressa francese. Si chiamava Madeleine Pauliac. Nata a Villeneuve-sur-Lot il 16 settembre 1912, non era la prima volta che si inseriva nell'“ingranaggio” della guerra.

Per mesi aveva lavorato senza sosta nell'ospedale di Parigi partecipando al contempo a varie operazioni della Resistenza. Aiutò i paracadutisti alleati, nascose degli ebrei in casa proprio e arrivò a prendere parte a 200 operazioni dello Squadrone Blu di ambulanze della Croce Rossa.

All'inizio del 1945 era una delle dottoresse più note dell'Esercito francese, diventando tenente e venendo ricevuta dal generale Charles de Gaulle.

Madeleine venne inviata a Mosca in una missione di rimpatrio delle prigioniere di guerra francesi. A maggio dello stesso anno fu trasferita a Varsavia, in un ospedale della Croce Rossa Francese.

Mentre lavorava instancabilmente curando i soldati prima di tornare in Francia, Madeleine fu testimone del caos che sconvolgeva la capitale polacca, in cui i soldati dell'esercito russo si aggiravano a proprio piacimento senza alcun tipo di controllo e commettendo malefatte di ogni genere.

Madeleine, però, non poteva immaginare che potessero essere capaci di fare quello che inflissero ad alcune monache benedettine della zona quando queste si misero in contatto con lei. Era una delle poche donne del settore sanitario a cui potessero rivolgersi. Dopo aver visitato il convento, Madeleine lasciò scritto nel suo diario queste parole schiette ma dure:

“C'erano 25 donne, 15 sono state violentate e assassinate dai Russi. Le dieci rimanenti sono state violentate, alcune 42 volte e altre 35 o 50 volte. Cinque di loro sono rimaste incinte”.

Umiliate e oltraggiate, le religiose provavano un dolore insopportabile nel corpo e nell'anima. Alcune erano terribilmente disperate per il fatto di aver perso la propria verginità, e pensavano che sarebbero finite all'inferno per quello.

Quelle che erano rimaste incinte si trovarono di fronte a un terribile dilemma morale, e alcune di loro, per paura o disperazione, chiesero a Madeleine di aiutarle ad abortire, mentre altre ebbero i propri bambini con il suo aiuto.

Madeleine Pauliac fu molto più di un medico per quelle donne ferite. Le ascoltò, le consolò e cercò di condividerne il dolore in un atto d'amore per il prossimo. Non le giudicò né opinò sulle loro decisioni, stando semplicemente accanto a loro quando avevano bisogno di un barlume di luce nella terribile oscurità in cui erano sprofondate.

Oltre ad andare al convento ogni volta che ne aveva la possibilità, la dottoressa portava avanti il suo lavoro nell'ospedale francese di Varsavia e viaggiava in tutto il territorio polacco alla ricerca di soldati feriti.

La sua opera eroica terminò improvvisamente il 13 febbraio 1946, quando morì in un incidente automobilistico ad appena 34 anni. Il suo corpo venne rimpatriato, e riposa oggi nel suo paese natale. Madeleine Pauliac ha ottenuto in modo postumo la Legione d'Onore e la Croce di Guerra della Francia.

Nel 2016, la regista Anne Fontaine ha portato sul grande schermo la storia di Madeleine e delle religiose polacche nel toccante film Agnus Dei.

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