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Lottatrice di arti marziali miste devota al Santo Rosario

JOANNA
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Jesús V. Picón - pubblicato il 31/07/21
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Joanna Jędrzejczyk è una lottatrice professionale dell'Ultimate Fighting Championship. Nata in Polonia, è devota al Rosario e alla Divina Misericordia

Le arti marziali miste sono uno sport estremo con molti colpi anche forti, al punto che vari di quelli che lo praticano restano incoscienti o finiscono in ospedale. È quello che accade nell'Ultimate Fighting Championship (UFC), e non si può negare.

Joanna, però, ha trovato in questo sport un modo onesto per vivere, e nella Vergine Maria e nei duri allenamenti la formula perfetta per uscire vincente.

Joanna cerca di vivere la sua fede nonostante per molti lo sport che pratica sia troppo violento e polemico per i tanti soldi che girano e il sangue che viene versato. Joanna vive la sua fede con orgoglio e non si stanca mai di dire che è polacca, cattolica, apostolica, romana e devota alla Vergine Maria.

La vita è una lotta costante in cui bisogna allenarsi a livello fisico e spirituale ogni giorno se si vogliono raggiungere il cielo e la santità. Bisogna spendersi, sudare e lottare contro male, avversità, malattia e passioni. Negli esseri umani si svolge una guerra continua tra il bene e il male.

Joanna lo sa molto bene, e la sua vita spirituale e fisica è un combattimento costante, per cui sa che con la Vergine Maria le ferite che le provocano la vita e lo sport che pratica possono guarire più rapidamente, perché la fede può tutto.

Joanna è diventata un punto di riferimento delle lottatrici all'interno dell'UFC per la sua combattività e l'intelligenza con cui affronta le avversarie. Se la buttano immediatamente a terra si rialza, come si fa nella vita.

Si allena duramente per i campionati, ma non trascura mai l'anima e lo spirito, recitando in ginocchio il Santo Rosario prima di ogni combattimento. Offre ogni Ave Maria per la sua avversaria e per sé, e il Rosario per la sua famiglia e il suo Paese.

Nel 2019 Joanna ha raccontato alla pagina web REMIX: “Sono una persona religiosa, e questo mi aiuta molto. Dio, la fede e la mia famiglia sono i pilastri della mia vita e della mia carriera. Ogni giorno cerco di essere non solo una sportiva, ma anche una persona migliore”.

Nel suo account di Instagram, Joanna ha inserito vari post in cui sottolinea la sua devozione alla Madonna, con varie fotografie in cui tiene in mano o al collo il rosario. Per lei non è solo un simbolo, ma un segno di fede e di amore per la Madre di Dio, un sacramentale che la protegge e la accompagna in ciascuno dei combattimenti.

Il coraggio di Joanna ci fa ricordare il versetto della Bibbia che parla del buon combattimento: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione” (2 Timoteo 4, 7-8).

La testimonianza di Joanna come lottatrice dell'UFC ci invita anche a riflettere sul fatto che se non vogliamo vedere delle donne combattere dovremmo tutti cercare e promuovere iniziative e azioni concrete che diano alle donne di tutto il mondo opportunità per poter sviluppare i propri talenti e le proprie abilità in sicurezza.

In questo momento, questo tipo di combattimenti sono una realtà, che permette a molti uomini e donne di guadagnarsi da vivere. Possiamo concludere che non è bello vedere uomini e donne combattere quasi fino alla morte, ed è importante riconoscere che anche in quegli ambienti Dio e la Vergine Maria si rendono presenti nel cuore di alcuni uomini e donne di fede.

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