"Truffa del vescovo": la Diocesi di Ragusa lancia l’allarme ai cittadini in merito a delle segnalazioni pervenute negli ultimi giorni. Pare che ultimamente qualcuno stia “bussando” alla porta delle persone con la scusa di vendere crocifissi e altri oggetti sacri porta a porta (News Sicilia, 30 luglio).
«Sono pervenute segnalazioni di tentativi di truffa con la proposta di acquisto di un crocifisso o di altri oggetti sacri attuati da persone che si identificano come collaboratori del Vescovo. Nessuna vendita porta a porta o tramite altri canali né tantomeno richieste di denaro sono autorizzate dal Vescovo o dalla Diocesi di Ragusa. Nel caso dovessero ripetersi questi tentativi vi preghiamo di informare subito le forze dell'ordine chiamando il 112 o il proprio parroco», avverte la Diocesi di Ragusa in merito alla "truffa del vescovo".
Solo qualche settimana, a Roma era stata scoperta un’altra grave truffa orchestrata da finti intermediari del Vaticano. Invitavano le loro vittime negli edifici della Chiesa e di istituti religiosi aperti al pubblico per sembrare affidabili e convincenti. Poi si facevano consegnare denaro contante promettendo finanziamenti a condizioni vantaggiose senza la richiesta di garanzie patrimoniali personali. Quindi sparivano nel nulla, fuggendo dai luoghi dell’accordo da un’uscita secondaria senza lasciare traccia.
Per questo i carabinieri della compagnia di Roma Centro, dopo un’indagine durata circa due anni, coordinata dalla procura di Roma, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari. Ad emetterla è stato il gip del tribunale di Roma, nei confronti di 5 persone. Tutte sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di molteplici reati di truffa, rapina e furto aggravato (Il Fatto quotidiano, 8 luglio).
Molto interessante l’iniziativa promossa dalla diocesi di Macerata. Carabinieri in chiesa per spiegare ai fedeli come difendersi da truffe ai danni degli anziani. Un'iniziativa concordata durate il Comitati dell'ordine e sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Macerata nei giorni scorsi.
I comandanti delle stazioni dei comuni di Cingoli, Appignano, Montefano e Treia, al termine delle messe si sono recati sull'altare per illustrare a tutti i presenti le modalità di prevenzione dei raggiri da parte di truffatori. Che si presentano sotto le mentite spoglie di operativi dell'Enel, operatori sanitari per il Covid-19, impiegati di società di servizi e cercano di entrare in casa per farsi consegnare denaro e oggetti in oro (Ansa, 26 luglio).