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Riapertura scuola e Covid: ecco perchè è necessario il vaccino agli studenti

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/07/21
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Via libera dell'Ema anche a Moderna per la vaccinazione nella fascia tra 12 e 17 anni. Il Comitato Tecnico Scientifico: lezioni in presenza aiutano il benessere psicologico dei giovani

Il rischio che a settembre la riapertura delle scuole può accendere, in modo incontrollato, nuovi focolai di Covid è alto: è così che il commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Figliuolo ha lanciato un nuovo monito per gli studenti. 

Secondo gli esperti del Cts il ritorno in classe è essenziale non solo per la formazione, ma anche per lo sviluppo psicologico dei giovani. Mentre sono ancora 221mila i componenti del personale scolastico a non essersi vaccinati.

«Se vogliamo bloccare le mutazioni come la variante Delta - ha detto Figliulo - bisogna avere quante più persone possibili vaccinate e i giovani, che socializzano molto, possono portare in maniera asintomatica il virus in giro. Vaccinandoli sottraiamo persone che potrebbero ammalarsi» (Tecnica della scuola, 25 luglio).

COVID SHOT

Intanto, per supportare la vaccinazione degli scolari, c’è il via libera dell'Agenzia europea del farmaco Ema anche ad un altro vaccino anti-Covid, cioè Moderna, ufficialmente chiamato Spikevax: si potrà iniettare agli adolescenti dai 12 ai 17 anni d'età. Il Comitato per i medicinali per uso umano, una sezione dell'Ema, ha raccomandato di concedere un'estensione all'utilizzo del prodotto, inizialmente autorizzato per gli over 18.

Si tratta del secondo vaccino Covid-19 approvato per gli over 12, dopo quello di Pfizer/BioNTech inizialmente indicato negli over 16 e poi esteso ai 12-15enni. «Spikevax - ricorda l'Ema - si somministra con 2 iniezioni nel braccio, a distanza di 4 settimane l'una dall'altra».

«Gli effetti del vaccino di Moderna - continuano - sono stati valutati in uno studio che ha coinvolto 3.732 bambini di età compresa tra 12 e 17 anni». Un trial ancora in corso, condotto in conformità con il Piano di indagine pediatrica (Pip) di Spikevax, che è stato concordato con il Comitato pediatrico Ema (Pdco). 

Nello studio il vaccino ha prodotto «nei 12-17enni una risposta anticorpale comparabile a quella osservata nei giovani adulti di età compresa tra 18 e 25 anni, misurata dal livello di anticorpi contro Sars-CoV-2 - prosegue l'agenzia -. Inoltre, nessuno dei 2.163 ragazzi che hanno ricevuto il vaccino ha sviluppato Covid-19, contro 4 dei 1.073 ai quali è stato somministrato un placebo».

VACCIN COVID

L'efficacia del vaccino Moderna dai 12 e 17 anni d'età «è quindi simile a quella dimostrata negli adulti». Anche gli effetti indesiderati più comuni in questa fascia sono «simili a quelli riscontrati nelle persone di età pari o superiore a 18 anni. Includono dolore e gonfiore nel sito di iniezione, ma anche stanchezza, mal di testa, dolori muscolari e articolari, linfonodi ingrossati, brividi, nausea, vomito e febbre». 

«Questi effetti sono generalmente lievi o moderati, e migliorano entro pochi giorni dalla vaccinazione», spiegano da Ema (Il Messaggero, 24 luglio) .

Il vaccino dovrebbe diventare obbligatorio. E dovrebbe esserlo «per tutti i cittadini, dai 12 anni in su», rincara in un’intervista a La Stampa (26 luglio) è Sergio Abrignani, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale di Milano e membro del Comitato Tecnico Scientifico.

Un obiettivo da fissare anche se al momento la campagna vaccinale sta procedendo bene: «Entro ottobre dovrebbero essere coperti 45 milioni di cittadini. Resterebbero circa 5 milioni da convincere, più la metà stimabile dei 12-18enni e gli 0-11enni, per cui l’autorizzazione dovrebbe arrivare a fine anno» (Open on line, 26 luglio).

Un dato incoraggiante, in tal senso, arriva dopo che il governo ha esteso l'uso del Green pass. In poche ore è boom di prenotazioni nelle Regioni «che va da +15% a +200% variamente distribuito», ha precisato il generale  Figliuolo. «Noi stiamo andando a 500.000 vaccinazioni al giorno, la macchina viaggia quasi al 100%», ha poi aggiunto.

Nella settimana tra il 17 e il 24 luglio, nel report del governo si parla di 350mila vaccinazioni per i giovani (under 18). Un dato record che viaggia quasi al triplo delle vaccinazioni nella fascia tra 50 e 69 anni (124mila). 

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