Negli Stati Uniti, un vescovo ha negato la Comunione a un senatore pro-aborto, che ha reagito polemizzando e politicizzando la situazione. L'episodio coinvolge monsignor Peter Baldacchino, vescovo di Las Cruces, nello Stato del New Mexico, e Joe Cervantes, senatore dello stesso Stato.
Il politico ha usato le reti sociali per dichiarare:
In altri termini, il senatore sostiene erroneamente che il motivo per il quale non ha ricevuto la Santissima Comunione sarebbe il fatto stesso di essere senatore.
Se fosse così, nessun altro senatore potrebbe comunicarsi, il che non è notoriamente vero. La vera ragione per la quale Joe Cervantes non ha potuto ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo, in conformità con la dottrina cattolica, è il fatto che sostiene pubblicamente l'aborto.
In alcune dichiarazioni all'agenzia di notizie CNA, la diocesi di Las Cruces informa di aver avvertito varie volte il senatore del fatto che non poteva comunicarsi. Il portavoce del vescovado locale, Christopher Velasquez, ha affermato che la diocesi ha provato varie volte a contattare Joe Cervantes per comunicargli che non avrebbe dovuto ricevere l'Eucaristia per aver co-patrocinato e votato a favore di un progetto di legge pro-aborto al Senato.
“Non è avvenuto all'improvviso”, ha indicato Christopher Velasquez. “Come diocesi, lamentiamo la decisione del senatore Cervantes di politicizzare la questione”.
Secondo Velasquez, lo stesso vescovo Baldacchino ha cercato il politico per parlare del tema. Il portavoce ha anche sottolineato che negare la Comunione al senatore “non ha niente a che vedere con il suo incarico”, ma “con il progetto della legge 10 del Senato”, che mira a depenalizzare l'aborto nel New Mexico.
Anche l'attuale Presidente degli Stati Uniti si è visto negare la Comunione per lo stesso motivo: sostiene in modo pubblico e attivo l'aborto, agendo per favorirlo. Era l'ottobre 2019, e Joe Biden non era ancora il Presidente del Paese. Padre Robert Morey, della chiesa di Sant'Antonio di Charleston, nel South Carolina, ha seguito le indicazioni del Codice di Diritto Canonico (can. 915), che danno al sacerdote la prerogativa di negare la Comunione alle persone scomunicate o che optano per vivere in peccato mortale. Chi pratica o collabora attivamente all'aborto incorre nella scomunica automatica (latae sententiae) in base al canone 1398 del Codice di Diritto Canonico.
Oltre al Codice, anche il Catechismo della Chiesa Cattolica è chiaro al riguardo. Il numero 2271 ricorda che fin dal I secolo la Chiesa “ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato”, e che “questo insegnamento non è mutato”. “L'aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale”.