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Chi sarebbe il vescovo della Luna?

MOON,CHRIST THE REDEEMER
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Jaime Septién - pubblicato il 22/07/21
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52 anni fa, l'astronauta statunitense Neil Armstrong calpestava per la prima volta la superficie lunare, e quell'impresa ha suscitato un curioso dibattito

Il programma speciale Apollo è stato uno dei vari programmi di voli spaziali umani avviati dall'Amministrazione Nazionale per l'Aeronautica e lo Spazio (NASA), e l'unico a portare gli esseri umani sulla superficie della Luna.

L'obiettivo era mettere in pratica l'idea del Presidente John F. Kennedy di “portare un uomo sulla Luna e riportarlo sano e salvo sulla Terra” prima della fine degli anni Sessanta. Gli scienziati e gli astronauti del programma Apollo hanno perseverato finché il 20 luglio 1969 gli astronauti dell'Apollo 11 Neil Armstrong e Buzz Aldrin sono atterrati sulla superficie lunare.

La missione lunare non è stata però l'unico cambiamento che ha interessato i cattolici della Florida Centrale alla fine degli anni Sessanta. Nel giugno 1968, solo sei mesi prima che l'Apollo 8 orbitasse intorno alla Luna per la prima volta, è stata fondata la diocesi di Orlando, che interessa varie città, tra cui la contea di Brevard, in cui sono situati Cape Canaveral e il Centro Spaziale Kennedy.

Dopo l'allunaggio, il primo vescovo di Orlando, l'allora vescovo e in seguito arcivescovo William Borders, disse a Papa Paolo VI che il Pontefice stava parlando con il “vescovo della Luna”.

Secondo il Codice di Diritto Canonico del 1917, in vigore in quel momento, i territori scoperti di recente cadevano sotto la giurisdizione della diocesi da cui proveniva la spedizione, in questo caso la diocesi di Orlando.

Il vescovo Borders non è stato l'unico a reclamare la giurisdizione sulla Luna in base alla legge canonica. L'arcivescovo di New York, Terence Cooke, l'ha reclamata come vicario dell'Ordinariato Militare, che aveva giurisdizione sulle basi militari, inclusa quella di Cape Canaveral.

In particolare, il Codice del 1917 stabiliva che il Papa era l'ultimo responsabile nel delegare la giurisdizione territoriale alle diocesi. Padre John C. Giel, cancelliere per gli Affari Canonici della diocesi di Orlando, ha indicato che in ultima istanza la giurisdizione nel Codice di Diritto Canonico “non significa nulla se non c'è nessuno su cui avere giurisdizione”:

“Visto che non abbiamo ancora trovato vita sulla Luna”, ha detto, “la storia sottolinea solo la natura positiva e umoristica del vescovo Borders, che gli ha permesso di essere un bravo primo vescovo per la Florida Centrale”.

Adelaide Mena, che scrive da Washington per l'Our Sunday Visitor (OSV), è l'autrice di un curioso reportage intitolato “La Chiesa ha giurisdizione sulla Luna?”

Basandosi su un'intervista a padre Richard Walsh, un sacerdote di origine irlandese all'epoca ordinato da poco che arrivò nel 1968 alla parrocchia del Nostro Salvatore a Cocoa Beach, Florida, a pochi chilometri di distanza dalle piattaforme di lancio del Centro Spaziale Kennedy e da Cape Canaveral, il reportage mostra un'altra faccia di quell'evento storico.

Padre Walsh è arrivato a Cocoa Beach poco prima dei lanci dell'Apollo 9 e dell'Apollo 10, voli con equipaggio che giravano rispettivamente intorno alla Terra e alla Luna. Nel corso del programma Apollo ha potuto essere presente a vari lanci “moonshot”, e ha sviluppato rapporti con le équipes terrestri e spaziali delle missioni spaziali.

Quasi tutta la parrocchia è stata coinvolta nel programma spaziale, ha ricordato padre Walsh. Gli astronauti hanno visitato spesso la rettoria del sacerdote durante la Missione Apollo. Eugene Cernan, membro dei voli Apollo 10 e Apollo 17 e undicesimo uomo ad arrivare sulla Luna, frequentava regolarmente la parrocchia, e l'astronauta dell'Apollo 8 Bill Anders ha anche mangiato nella rettoria.

Indipendentemente dalla giurisdizione ecclesiale della Luna, il programma Apollo è stata una parte integrante della vita parrocchiale della chiesa del Nostro Salvatore e della vita personale di padre Walsh, che è stato testimone di vari lanci dell'Apollo, anche se ironicamente non era presente a quello dell'Apollo 11.

“Sono stato presente a quasi tutti i grandi lanci, tranne al lancio reale della Luna”, ha detto padre Walsh, che ha trascorso gran parte dell'estate del 1969 a Washington continuando i suoi studi presso l'Università Cattolica d'America. Per questo, ha finito per vedere il lancio per televisione con i suoi compagni studenti.

“Sono stato contento di poterlo vedere, ma credo che sarei stato molto più felice se mi fossi trovato a Cocoa Beach o al Centro Spaziale Kennedy per l'evento reale”, ha affermato con naturalezza padre Walsh. “È stato un evento storico”.

Con informazioni di OSV Newweekly

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