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Che c’entrano le parate di Donnarumma con il Covid? Lo spiega un teologo

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 15/07/21
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“Prima ancora che di frecce al nostro arco, abbiamo bisogno di scudi, ovvero di “reti di protezione”, dice Pino Lorizio

Le parate di Gigio Donnarumma agli Europei, le notti magiche degli italiani e la lotta alla pandemia. Il teologo Pino Lorizio su Famiglia Cristiana (12 luglio), collega questi fatti come metafora della nostra vita. 

«In questo senso - dice il teologo - il ritornello delle “notti magiche”, che si vivono “aspettando un goal”, può legittimamente subire una metamorfosi, visto l’andamento di questi europei: “Notti magiche, aspettando una parata”, quella decisiva. Alla fine, più che di goal, abbiamo avuto bisogno di parate, soprattutto sui rigori e così il portiere diventa il mito/simbolo di un percorso, che ci spinge fuori dai campi di gioco e ci porta nella realtà».

Un percorso, fatto da tante parate decisive come quelle di Donnarumma, che Pino Lorizio incrocia con la pandemia. Quest’ultima, afferma il teologo, «ci ha insegnato che più che a far male, attaccare, sconfiggere l’altro, a lavorare perché non ci si faccia male. Prima ancora che di frecce al nostro arco, abbiamo bisogno di scudi, ovvero di “reti di protezione”, quali quelle che la medicina si sforza di approntare perché non soccombiamo di fronte a questo attacco improvviso, inatteso e micidiale che è stato ed è il covid». 

«C’è chi non si è difeso abbastanza - conclude il teologo - ed ora sta subendo rimbalzi epidemici che, se non fanno vittime o non determinano ricoveri in terapia intensiva, tuttavia infettano le persone e i gruppi. A fronte di questa aggressività, tendente a sottovalutare l’avversario, c’è chi sa difendere la propria porta, attivando una rete di protezione, quale quella che dobbiamo continuare a sostenere in questo inizio di “estate italiana”».

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