Negli ultimi giorni, in Brasile si è scatenata una polemica dopo che una scuola di Divinópolis, nello Stato brasiliano di Minas Gerais, avrebbe distribuito agli allievi del materiale scolastico in difesa del “poliamore”. Grosso modo, il termine si riferisce a un tipo di relazione in cui le persone coinvolte manterrebbero vincoli di affettività e rapporti sessuali con varie persone allo stesso tempo.
Il 18 giugno, il rettore del Santuario Diocesano Frei Galvão di Divinópolis, padre Chrystian Shankar, ha affrontato la questione durante un'omelia, riferendo di essere stato contattato da una famiglia preoccupata per l'influenza di questo materiale sul figlio adolescente. La madre del bambino avrebbe consegnato al sacerdote un foglio che presentava “nuove modalità di amore e famiglia”.
Durante l'omelia, il sacerdote ha letto e commentato una parte di questo materiale, che sarebbe stato usato in aula da una psicologa.
“Prendono bambini che non hanno ancora valori chiari”, ha denunciato il presbitero. “Insegnando ai bambini che è così, vivranno così. Il bambino è una tabula rasa. Il loro progetto è questo”.
Secondo il sacerdote, il testo in questione non solo presenta il concetto di “poliamore senza preconcetti”, ma aggiunge che “bisogna decostruire i modelli tradizionali su affettività e famiglia, opponendosi soprattutto alle persone con pregiudizi legate a religioni di cultura giudaico-cristiana”.
Il materiale incentiverebbe anche a “valorizzare esperienze di poliamore” e a “cercare aiuto professionale specializzato per aprirsi a una relazione non monogamica senza colpa, paura o concetto di peccato”.
Padre Chrystian ha aggiunto che per i sostenitori delle ideologie che promuovono queste ridefinizioni “chi ostacola è la Chiesa, sono i cristiani”, perché sarebbero “retrogradi” rispetto ai presunti “progressi” della società laica per quanto riguarda i rapporti umani.
Rapporti sessuali con varie persone: cosa da bambini?
Secondo l'agenzia ACI Digital, la ripercussione del video con l'omelia ha portato il consigliere comunale Eduardo Azevedo, di Divinópolis, a mettere in moto il promotore di giustizia Casé Fortes per “appurare misure in relazione alla denuncia presentata da padre Chrystian”.
Secondo Azevedo, il promotore lo avrebbe orientato a incentivare i genitori ad accompagnare i contenuti esposti ai loro figli nelle scuole e a unire prove di eventuali episodi di indottrinamento, perché servirebbero “prove certe” per prendere le misure appropriate.
Padre Chrystian, dal canto suo, è tornato a commentare in video la promozione delle relazioni sessuali e affettive tra varie persone allo stesso tempo, affermando il 21 giugno su Instagram:
“La maggior parte delle scuole sta oggi entrando pienamente in questa tematica con i preadolescenti, pervertendo la testa dei vostri figli: questioni di ideologia di genere, rapporti aperti, amicizie colorate, amore tra generazioni, e ora il poliamore (…) Una cosa è il rispetto per un adulto, una persona che ha già la mente formata e ha scelto di vivere un altro tipo di sessualità, di vivere a modo suo. Non concordiamo, ma rispettiamo. Un'altra cosa è prendere bambini o preadolescenti e formare la loro mente come se questa fosse la normalità, facendo capire che è uguale se si sta con una persona o due, tre o sei (…) Nessuno qui è a favore dei preconcetti, ma lasciate che i bambini siano tali. Lasciate che i bambini crescano nella purezza che Dio ha posto nel loro cuore”.
La responsabilità dei genitori e l'intolleranza dei “tolleranti”
Il sacerdote ha anche messo in discussione l'atteggiamento dei genitori assenti dalla vita quotidiana dei figli, esortandoli ad avere un ruolo più attivo:
“I genitori devono assumere il loro ruolo e prendersi cura dei figli, accompagnarli, prenderli in braccio, abbracciarli, passeggiare, giocare. Molti genitori non sanno niente della vita dei figli - cosa accade a scuola, cosa guardano su Internet (…) Se vedete qualcosa che depone contro la famiglia, avete il diritto di andare a scuola e chiedere di ritrattare (...) La scuola si occupa di matematica, portoghese, biologia, geografia, fisica, chimica. Cos'hanno fatto oggi? Sono entrati in campi che competono alla famiglia, hanno tolto i figli alla famiglia”.
Il sacerdote sottolinea anche il diritto delle famiglie a reagire all'eventuale imposizione di ideologie intolleranti camuffate da progressismo, amore e, ironicamente, tolleranza:
“È tutto il contrario: se parlate di famiglia sbagliate; se difendete il matrimonio sbagliate; se volete educare i vostri figli nei valori della vostra famiglia sbagliate. Se continuate a fingere che vada tutto bene, le nostre famiglie saranno massacrate come con una schiacciasassi”.
La diocesi di Divinópolis ha diffuso il 25 giugno una nota firmata dal suo Servizio di Comunicazione in cui afferma che il tema dell'intervento di padre Chrystian è “grave, pertinente e irrimandabile”, e “riguarda la comprensione dottrinale della Chiesa cattolica sull'amore, il rapporto, la sessualità e la vita”, il che rende “necessaria, possibile e imprescindibile” la “partnership tra la comunità familiare, quella scolastica e quella religiosa”.
La nota aggiunge che il vescovo José Carlos de Souza Campos e padre Chrystian Shankar hanno avuto una conversazione in cui hanno stabilito che il sacerdote avrebbe ritrattato da generalizzazioni sui professionisti dell'istruzione e della psicologia, cercando di chiarire che le critiche non si riferiscono alla totalità dei professori e degli psicologi.
Padre Chrystian ha chiarito la sua posizione con un nuovo video diffuso sabato 26 giugno in cui ha chiesto scusa ai “professionisti seri che si sono sentiti ingiustamente colpiti” dal suo discorso. Ha affermato che non era sua intenzione riferirsi alla totalità dei professori e degli psicologi, ma ha ribadito che l'obiettivo della sua critica è stato il modo in cui sono stati affrontati l'affettività e i rapporti sessuali con varie persone nel contesto scolastico specifico menzionato nella sua omelia, aggiungendo che il mondo soffre per la “dittatura del relativismo”, la mancanza di riferimenti su “giusto e sbagliato” e la mentalità per cui “tutto è valido”.
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Ma cos'è il poliamore?
Il concetto di poliamore gira da tempo su vari media. Già nel 2015, ad esempio, Aleteia ha pubblicato al riguardo un articolo di Carolyn Moynihan in cui constatava che il riconoscimento legale delle unione omosessuali come equivalenti al matrimonio naturale genera un'ondata di tentativi di “ridefinire” il concetto di matrimonio nel mondo occidentale, a cominciare dal “poliamore”, che si autodefinisce come “una responsabile non-monogamia”.
Secondo la Moynihan, un gruppo californiano chiamato Saturnia Regna descrive così il “poliamore”:
“La parola POLIAMORE significa 'molti amori' (o un amore condiviso tra molte persone). Il termine è stato usato da studiosi e scrittori almeno dall'inizio del XX secolo per descrivere la scelta di amare più di una persona allo stesso tempo. Questa forma di non monogamia responsabile non riguarda relazioni clandestine o tradire le persone che si amano. Il poliamore riguarda accordi reciproci con persone che si amano, tenendo tutto alla luce del sole e trattando le persone che si amano in modo etico, consensuale e impegnato”.
Carolyn ha sottolineato che la chiave di questa descrizione è “non-monogamia”, ovvero mantenere stabilimente un coinvolgimento sessuale con più di una persona allo stesso tempo. Ciò che non si chiarisce, però, è quale sia la definizione di “amore” su cui cerca di basarsi.