Dopo giornate, quelle della settimana appena trascorsa, in cui molti si sono chiesti se il Papa avesse voluto o meno la lettera indirizzata al Governo italiano sul ddl Zan, o se egli avesse o meno a cuore le persone LGBT, possiamo dire con certezza che la risposta è "sì" ad entrambe le domande, come non può essere altrimenti se non per chi abbia una visione ideologica della Chiesa e della dottrina cattolica.
Francesco non ha mai perso occasione per dire due cose: no alla colonizzazione ideologica (e inserendo le teorie sull'identità di genere tra di esse), no al disprezzo e alla violenza sulle persone omosessuali o trans. Due cose che per la Chiesa difficilmente si possono separare.
Se Papa Francesco ieri è stato "costretto" ad un atto formale è perché la normale dialettica democratica non ha dato spazio minimamente alle voci discordanti e il ddl Zan è divenuto una bandiera che esula dalle finalità stesse della legge. Al centro è rimasto il doppio nodo della questione "identità di genere" e quello degli obblighi formativi da imporre alle scuole cattoliche, oltre al fatto che saranno le associazioni LGBT a fare sensibilizzazione, coi fondi destinati dalla legge. Il problema non è dunque una legge che protegga le persone omosessuali o trans.
Ma "oggi" il Papa torna alle sue preoccupazioni pastorali, la prima delle quali è quella di non far sentire nessuno lontano dall'amore di Dio. A nessuno, quella sì sarebbe una discriminazione inaccettabile, può essere negato di essere Figlio di Dio per quel che è o fa.
Ecco allora che Papa Francesco in una breve lettera autografa in spagnolo inviata al padre gesuita James Martin, che da tempo svolge il suo apostolato tra le persone Lgbt, in occasione del webinar "Outreach 2021", tenutosi nei giorni scorsi ha ribadito che Dio "si avvicina con amore ad ognuno dei suoi figli, a tutti e ad ognuno di loro. Il suo cuore è aperto a tutti e a ciascuno. Lui è Padre" (Vatican News).
Nella lettera del Papa ritroviamo il suo stile pastorale, quando parla della personalità di Dio e del Suo modo di essere Padre di tutti:
Francesco infine ringrazia padre Martin per il suo zelo pastorale e per la sua "capacità di essere vicino alle persone con quella vicinanza che aveva Gesù e che riflette la vicinanza di Dio".