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Il sacerdote a cui una conferenza su Medjugorje ha cambiato la vita

PADRE ASTOLFO MORENO
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Lucía Chamat - pubblicato il 25/06/21
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L'ingegnere e sacerdote colombiano Astolfo Moreno ha iniziato la sua conversione durante una conversazione sulla Regina della Pace. Oggi è parroco e presidente della Fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre, e crea contenuti cattolici per le reti sociali

30 anni fa, una conversazione con un ebreo convertito al cattolicesimo ha cambiato la vita della famiglia del sacerdote Astolfo Moreno Salamanca. Il tema erano le apparizioni della Vergine Maria a Medjugorje.

All'epoca il sacerdote colombiano era al primo semestre di studi di Ingegneria Industriale, e il suo ambito erano i numeri. Era appassionato di matematica, ed era un cattolico “più che altro culturale”, di poca pratica religiosa.

“Mia madre, mio fratello, mia nonna e io abbiamo acconsentito all'invito di mio padre ad assistere alla conferenza di un suo amico medico, che voleva condividere la propria esperienza sulle apparizioni della Madre di Dio in quel luogo, all'epoca poco noto in Colombia. Anche se ci si aspettava molta gente, non sono arrivate più di 15 persone, ma i frutti sono stati tanti. Nella nostra famiglia è stato l'inizio della conversione”, ha raccontato ad Aleteia.

La grazia è arrivata in blocco”

Confessarsi una volta al mese? La Vergine continuava ad apparire? Recitare il Rosario tutti i giorni? La Vergine ci chiede di digiunare? Ecco alcune delle inquietudini che sono state seminate nel loro cuore. “Era una novità assoluta che ci presentava un orizzonte esistenziale diverso. Abbiamo capito che la fede non era una specie di tradizione ereditata, ma un'esperienza viva. Dio è vivo!”, racconta.

Si è quindi risvegliata la ricerca di Dio attraverso gruppi mariani, il Rinnovamento Carismatico Cattolico e vari incontri cattolici. “La grazia è stata immensa, è arrivata in blocco per tutta la famiglia”, afferma padre Astolfo.

Ha portato avanti gli studi mentre compiva passi importanti nel suo cammino spirituale, ma sentiva che gli mancava qualcosa. Non si vedeva nella prospettiva lavorativa che aveva scelto, né a formare una famiglia. Alla fine degli studi ha conosciuto un sacerdote che è diventato un punto di riferimento di fronte a una possibile vocazione: era medico, molto saggio, allegro e sportivo, con un profilo umano e spirituale che ha richiamato la sua attenzione.

La direzione spirituale di padre Jorge Londoño gli ha permesso di avere il discernimento necessario per vedere con chiarezza che la sua strada era quella del sacerdozio. Pochi mesi dopo la laurea, ha fatto quindi le valigie ed è partito per Pamplona (Spagna) per frequentare il seminario internazionale Vida Soa. In quella città è stato ordinato diacono, mentre l'ordinazione sacerdotale è avvenuta nella sua città natale, Bogotà.

Debitori” di Medjugorje

La Regina della Pace aveva gettato un seme molto fecondo nel suo cuore. Le testimonianze delle sue apparizioni a Medjugorje avevano ottenuto una nuova vocazione sacerdotale, quella di un giovane ingegnere colombiano che non conosceva quel luogo lontano e che ha lasciato i numeri per dedicarsi totalmente agli altri.

Padre Astolfo ha visitato quattro volte il luogo delle apparizioni. La prima volta è stata con suo fratello maggiore al termine degli studi di Teologia a Roma. Sono andati a ringraziare perché sono “debitori di Medjugorje, come fonte di tutta la nostra esperienza e del nostro cammino”.

Quando gli si chiede cos'ha toccato maggiormente il suo cuore durante i viaggi che ha realizzato, non esita a parlare delle conversioni che si verificano durante le Confessioni. “Sono stato ore intere a confessare lì, ed è bello vedere quello che sperimentano tante persone giunte da luoghi diversissimi”.

Lo ha anche colpito molto l'ascesa al Monte Krisevac, specialmente sapendo che in cima è morto improvvisamente, al termine di una Via Crucis, un sacerdote che accompagnava i veggenti: “L'immagine del sacerdote che si offre alla Madonna, morto nello svolgimento del suo ministero, annunciando il Vangelo, mi ha colpito davvero”.

In base al suo temperamento calmo e riflessivo, padre Astolfo vive profondamente la spiritualità di Medjugorje. Ogni viaggio è un'opportunità per avere momenti di intimità e commuoversi a ogni testimonianza sulle benedizioni che Gesù effonde attraverso Sua Madre.

Uno youtuber con molti followers

Una volta ordinato, padre Astolfo è stato quattro anni parroco a Ciudad Bolívar, una delle località più bisognose di Bogotà. In seguito è stato parroco della Cattedrale primaziale per quasi sette anni. Ha lavorato nella Nunziatura Apostolica, e attualmente è parroco della parrocchia di Gesù Redentore. Oltre al suo lavoro pastorale in quella comunità, presiede in Colombia la Fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre, arrivata da alcuni anni nel Paese e che ha contribuito a creare una consapevolezza all'interno della Chiesa cattolica sul fatto che, pur trattandosi di un Paese povero, ha un'immensa ricchezza e si possono fare grandi cose se tutti danno un po' di ciò che hanno.

La pandemia ha rappresentato una grande opportunità per il sacerdote, dandogli il tempo per iniziare a portare il Vangelo attraverso le reti sociali, prima in forma molto rudimentale e ora con una buona squadra che lo sostiene.

Ricorda così i suoi inizi: “Ho una nonna di 101 anni, ed è la migliore fan che si possa avere, perché tutto quello che uno dice le sembra bello. Mi chiedeva le mie omelie e ho iniziato a registrarle con il cellulare, poi le abbiamo dato un tablet per scaricarle, poi ho fatto dei podcast, fino ad arrivare ai video”.

Oggi ha account sulle reti sociali e attraverso il suo canale di YouTube produce contenuti preziosi, ad esempio la serie di interviste La Cuarentena, la iglesia te oxigena, e un percorso che affronta storia, messaggio, contesto e protagonisti delle apparizioni della Santissima Vergine Maria a Medjugorje.

Tante e utilissime le pubblicazioni di questo sacerdote sulle reti sociali, che gli sono valse moltissimi followers, che ammirano le sue prediche e il suo esempio. Una vita dedicata a Dio e protetta dalla Regina della Pace, di cui si celebrano i 40 anni di apparizioni.

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