di padre Pablo Quintero
“Signore! Non fidarti di me. Io mi fido di Te” (San Josemaría Escrivá, Amigos de Dios, 194). Ho pensato a questa espressione di un santo della nostra epoca leggendo qualche giorno fa il Vangelo con un racconto di San Giovanni Apostolo.
Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, “quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare e, montati in una barca, si dirigevano all'altra riva, verso Capernaum. Era già buio e Gesù non era ancora venuto presso di loro. Il mare era agitato, perché tirava un forte vento. Com'ebbero remato per circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù camminare sul mare e accostarsi alla barca; ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non temete»” (Giovanni 6,16-21).
Fidarsi di Dio
È questo l'invito che Gesù rivolge ai Suoi discepoli. Umanamente parlando, potevano esserci dei motivi per diffidare - la notte, il forte vento, il mare agitato... -, ma erano stati testimoni di un miracolo portentoso: una moltiplicazione dei pani e dei pesci per dare da mangiare a una folla.
Nell'epoca in cui viviamo possiamo cadere anche noi nella mancanza di fiducia, e non mancano le ragioni per farlo: la pandemia che si prolunga, la morte di persone care, situazioni dolorose che non cambiano, la decristianizzazione di alcuni ambienti...
Il Signore, però, si rende sempre presente, è risorto, è lo stesso ieri, oggi e sempre, e ci ripete: “Sono io, non temete”.
Sarò con voi fino alla fine del mondo, percorrerò sulla barca della Chiesa questo mare del mondo per aiutarvi ad arrivare a riva!
Ma come confidare in Dio quando tutto sembra andare male?
Ci sono molti passi dei Vangeli che ci parlano del fatto di fidarci di Dio. Solo per ricordarne alcuni: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”, dice l'angelo a Maria all'Annunciazione; “Non temere, d'ora in poi sarai pescatore di uomini”, dice Gesù a Pietro dopo la pesca miracolosa.
“Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvato”, risponde all'emorroissa che tocca il suo mantello in mezzo alla folla. Altre volte rimprovera la mancanza di fede, specialmente dopo la Resurrezione: “Risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a coloro che erano stati con lui, i quali facevano cordoglio e piangevano. Essi, udito che egli viveva ed era stato visto da lei, non lo credettero. Dopo questo, apparve in modo diverso a due di loro che erano in cammino verso i campi; e questi andarono ad annunciarlo agli altri; ma neppure a quelli credettero. Poi apparve agli undici mentre erano a tavola e li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che l'avevano visto risuscitato” (Mc 16, 9-20).
Voi vi fidate del Signore quando tutto sembra andare male? Confidare in Dio vi costa sempre di più? Lo fate solo quando le cose vanno bene o anche in mezzo alle crisi, nel dolore e nell'incertezza?
Ricordate che Egli è sempre al vostro fianco, abbiamo un Padre che non ci abbandona!
Giuseppe ha confidato in Dio, anche quando sembrava impossibile
Fidarsi del Signore, non lasciarsi trasportare dalla paura di fronte a quello che non comprendiamo, accogliere la realtà come si presenta:
“Giuseppe accoglie Maria senza mettere condizioni preventive. Si fida delle parole dell’Angelo (...). La nostra prima reazione è spesso di delusione e ribellione. Giuseppe lascia da parte i suoi ragionamenti per fare spazio a ciò che accade e, per quanto possa apparire ai suoi occhi misterioso, egli lo accoglie, se ne assume la responsabilità e si riconcilia con la propria storia. Se non ci riconciliamo con la nostra storia, non riusciremo nemmeno a fare un passo successivo, perché rimarremo sempre in ostaggio delle nostre aspettative e delle conseguenti delusioni” (Papa Francesco, Patris corde).
Queste parole del Papa non sono una rinuncia a pensare, ma un invito ad essere più realisti, seguendo l'esempio di San Giuseppe, a fidarsi di Dio prima che di se stessi.
“Lieto è il cuore innamorato...”
“Libero e lieto è il cuore innamorato, che tutto e solo si concentra in Dio. Per Lui rinuncia ad ogni ben creato, per Lui si lascia in disdegnoso oblio. Il suo pensiero è tutto in Lui sacrato, ed Ei l’appaga in ogni suo desio. Così, fra mezzo a questo mar sconvolto, passa sereno nella pace avvolto” (Santa Teresa, Poesie).