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Pellegrinaggio alla casa di San Giuseppe da Copertino

San Giuseppe da Copertino
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Bret Thoman, OFS - pubblicato il 10/06/21
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Il santo, noto per la sua capacità di levitazione, è patrono delle persone con malattie e disturbi mentali

Nella sua vita, San Giuseppe da Copertino (1603-1663) era ricercato da chi aveva sentito storie sulle sue esperienze soprannaturali. La sua reputazione di estasi spirituale, levitazione e miracoli portava un flusso costante di fedeli nella chiesa in cui ha vissuto i suoi ultimi giorni a Osimo, in provincia di Ancona.

Un pellegrinaggio a questa chiesa è un'opportunità per avvicinarsi al santo, in cui confidano molte persone che affrontano grandi sfide.

San Giuseppe da Copertino nacque il 17 giugno 1603. Da bambino era noto per i suoi modi semplici e spesso distratti. Sperimentava intense estasi spirituali, durante le quali guardava lontano.

Da bambino sviluppò un tumore a una gamba, dal quale guarì dopo che la madre lo aveva portato in un santuario francescano. Da allora desiderò diventare frate francescano.

Si candidò per entrare nei Francescani Osservanti, ma venne respinto perché non aveva ricevuto un'istruzione formale. In seguito venne accettato dai Cappuccini, ma finì per essere mandato via durante il noviziato. Era giudicato “inadatto a qualsiasi lavoro”, e i suoi rapimenti spirituali crearono difficoltà nella comunità.

Alla fine, uno zio che era francescano conventuale lo accolse. Dopo esserci convinto della sua umiltà e gentilezza, raccomandò che venisse ammesso nell'ordine.

Superando molti ostacoli, anche a livello di apprendimento, Giuseppe imparò il latino. Apprese anche a memoria la Regola di San Francesco. Spesso veniva visto di notte mentre leggeva e praticava il latino.

Per la sua ordinazione, decise di impegnarsi a memorizzare solo un versetto della Scrittura. La Provvidenza volle che il vescovo che lo interrogò gli chiedesse proprio quello.

Dopo l'ordinazione, iniziò la propensione di Giuseppe alla levitazione. Mentre pregava, veniva visto levitare fino a elevarsi a vari metri da terra. Dei testimoni cominciarono a parlare del suo “volo spirituale”, e le notizie della sua santità iniziarono a diffondersi.

Questo provocò dei problemi all'interno della comunità, ed egli venne spostato di convento in convento, passando anche per il Sacro Convento di Assisi. Alla fine venne mandato a Osimo, dove rimase fino alla morte, avvenuta il 18 agosto 1663.

Oggi al centro di Osimo c'è una grande chiesa francescana, gestita dai Frati Francescani Conventuali. San Francesco d'Assisi visitò Osimo due volte, nel 1215 e nel 1220. La chiesa venne costruita dopo che alcuni uomini della comunità si erano uniti all'ordine, e venne consacrata nel 1234.

Con la beatificazione di Giuseppe da Copertino (1753) e la sua imminente canonizzazione, i frati decisero di trasformare significativamente la chiesa del XIII secolo in base allo stile del XVIII.

Il corpo di San Giuseppe venne collocato sotto l'altare nel 1771, e la nuova chiesa venne consacrata dieci anni dopo. Il nome venne cambiato da chiesa di San Francesco a chiesa di San Giuseppe da Copertino. Nel 1796, Papa Pio VI elevò il titolo della chiesa alla dignità di basilica.

Oggi la chiesa ospita innumerevoli opere d'arte dei secoli XVIII e XIX. L'opera forse più famosa si trova nella sagrestia. È un grande dipinto di Mazzanti (1781) che ritrae San Giuseppe in estasi vedendo la Santa Casa di Loreto.

I resti mortali di San Giuseppe sono conservati nella cripta, costruita nel 1963, nel terzo centenario della morte del santo.

Sopra la sagrestia ci sono le stanze del santo, conservate nello stato originario. I visitatori possono vedere le tre stanze in cui ha dormito dal 1657 al 1663 e l'oratorio in cui celebrava ogni giorno la Messa.

San Giuseppe da Copertino è il santo patrono degli aviatori, dei piloti, degli studenti e di quanti soffrono di malattie e limitazioni mentali. Molti studenti chiedono la sua intercessione prima di prove ed esami.

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