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Un “buon samaritano” aiuta un’anziana ad attraversare il Río Grande fuggendo dalla crisi in Venezuela

RIO GRANDE
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Ramón Antonio Pérez - pubblicato il 01/06/21
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L'aiuto di un 24enne a una signora di 65 anni in mezzo al pericoloso Río Grande ricorda che la solidarietà continua ad essere un valore incancellabile tra gli esseri umani e denuncia la complessa crisi sanitaria che si vive in Venezuela

L'immagine non poteva essere più forte: un'anziana in braccio a un ragazzo ha attraversato il 26 maggio il Río Bravo per arrivare dal Messico al sud degli Stati Uniti, in Texas. Le ripercussioni informative sono state rese note solo il 28 maggio in Venezuela grazie alle reti sociali e ai media stranieri.

L'anziana venezuelana, insieme a un centinaio di compatrioti, tra cui un bambino di neanche sei mesi, cercava rifugio negli Stati Uniti fuggendo dalla crisi umanitaria complessa e dal sistema di Governo che vige in Venezuela.

“È una scena decisamente tragica: la portavano in braccio perché non riusciva ad attraversarlo da sola. Si vedeva che aveva bisogno di aiuto medico”, ha riferito il giornalista Jorge Ventura, che ha poi pubblicato foto e video che hanno fatto il giro del mondo. “Dio benedica questo Paese”, ripeteva tra i singhiozzi uno dei migranti inginocchiato a terra, secondo i video.

“Non sono riuscito a parlare con Irma, era incosciente, non stava bene, appena è arrivata dal lato del Texas l'hanno assistita e mi hanno detto che aveva 65 anni ed era rimasta indietro nel gruppo che stava attraversando il fiume”, ha detto il 28 maggio a NTN 24.

Dopo aver identificato la signora protagonista della tragica storia e il giovane che l'ha portata in braccio, la maggior parte dei commenti sulle reti sociali esprime solidarietà nei confronti dei Venezuelani che hanno affrontato la pericolosa traversata. “Irma è di Maracaibo”, ha scritto su Twitter la giornalista venezuelana Esteninf Olivarez, come si riferisce nel video di Jorge Ventura.

“Questa signora fa parte del gruppi di Venezuelani che hanno attraversato il Río Grande per arrivare negli Stati Uniti, un'immagine lacerante e dolorosa”, ha aggiunto. “Una signora che poteva godersi tranquillamente la vecchiaia e quel bambino che sta iniziando la sua vita. Entrambi sono Venezuelani che cercano di entrare insieme alla propria famiglia negli Stati Uniti. Troppo dolore... Era impensabile”.

Il giovane samaritano si chiama César Andrés Padrón, ha 24 anni e ha studiato al collegio arcidiocesano Nazareth di Maracaibo. César ha portato la 65enne in braccio attraverso il fiume fin quando ha toccato l'altra riva.

Dopo aver ricevuto l'aiuto di un funzionario di Polizia si è chinato, ha fatto il segno della croce ed è scoppiato in lacrime. Bisognava però andare avanti con la stessa forza, visto che il processo di richiesta di asilo negli Stati Uniti era appena cominciato.

La vicenda mette in luce una delle realtà più tristi della crisi sociale e politica del Venezuela: il desiderio di emigrare anche a costo della propria vita. Non meno di sei milioni di persone sono uscite dal Paese, e questo non è certo il primo gruppo di Venezuelani che arriva negli Stati Uniti, anche se è il più numeroso a entrare in modo illegale e con almeno un bambino di meno di un anno.

Ripercorrendo la cronologia informativa del 2021, si vede che tra il 9 e l'11 maggio almeno 125 persone hanno attraversato la pericolosa frontiera del Río Bravo, partendo dal paese di Del Río (Messico).

Il 23 maggio, la catena Fox News ha riferito che verso La Joya, Texas, un altro gruppo ha attraversato la valle del Río Grande per poi consegnarsi alla Polizia, insieme ad altre famiglie provenienti da Romania, Honduras, Guatemala ed El Salvador.

Ad aprile è stato riferito del riscatto di un gruppo di 87 Venezuelani perduti nel deserto dell'Arizona, a cui si è aggiunta una madre venezuelana che insieme ai suoi figli – una bambina di 2 anni e un bambino di 6 – ha saltato un pezzo del muro che separa il Messico dagli Stati Uniti. Nel febbraio scorso una donna è morta cercando di attraversare il Río Bravo, mentre altri due migranti sono stati salvati con evidenti segni di ipotermia.

Non è chiaro se questi Venezuelani possano essere accettati o meno nel contesto dell'asilo politico in vigore attualmente negli Stati Uniti. Sicuramente prevarranno le ragioni umanitarie. Si sa che dall'inzio del 2021 l'Amministrazione di Joe Biden ha permesso che i Venezuelani nel Paese potessero godere dello Status di Protezione Temporanea (TPS, dalle iniziali in inglese).

I registri degli uffici migratori noti ai mezzi di comunicazione indicano che circa 320.000 Venezuelani potrebbero accedere a questo beneficio. In questo modo sarebbero protetti contro la deportazione e otterrebbero permessi di lavoro temporanei.

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