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L’audace difesa dell’Eucaristia di San Paolo VI

POPE Paul VI
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Philip Kosloski - pubblicato il 01/06/21
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Nel Concilio Vaticano II, Paolo VI parlò con decisione della Presenza Reale di Gesù nell'Eucaristia

Una convinzione della Chiesa cattolica che spesso confonde molte persone è l'insegnamento per il quale Gesù è realmente presente sotto le sembianze del pane e del vino nell'Eucaristia.

Il nome teologico per questo è “transustanziazione”, che il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega così: “Con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo del Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue” (CCC 1376).

Ciò vuol dire che se le sembianze del pane e del vino restano, la sostanza è completamente cambiata (attraverso il potere di Dio), diventando il Corpo e il Sangue di Cristo.

Alcuni, però, sostengono erroneamente che l'Eucaristia sia solo un “simbolo” della presenza di Gesù.

San Paolo VI ha respinto con vigore questa idea, e ne ha scritto nella sua enciclica Mysterium fidei, redatta durante il Concilio Vaticano II:

“La costante istruzione impartita dalla Chiesa ai catecumeni, il senso del popolo cristiano, la dottrina definita dal Concilio di Trento e le stesse parole con cui Cristo istituì la SS. Eucaristia ci obbligano a professare « che l'Eucaristia è la carne del nostro Salvatore Gesù Cristo, che ha patito per i nostri peccati e che il Padre per sua benignità ha risuscitato »”.

Il Pontefice sottolineava questa convinzione chiarendo che l'Eucaristia non è semplicemente un simbolo:

“Alle parole del martire Sant'Ignazio Ci piace aggiungere le parole di Teodoro di Mopsuestia, in questa materia testimone attendibile della fede della Chiesa: « Il Signore, egli scrive, non disse: questo è il simbolo del mio corpo e questo è il simbolo del mio sangue, ma: Questo è il mio corpo e il mio sangue, insegnandoci a non considerare la natura della cosa presentata, ma [a credere] che essa con l'azione di grazia si è tramutata in carne e sangue »”.

San Paolo VI arrivava a dire ai parroci di parlare con audacia di questa verità della fede cattolica:

“Dopo il Concilio di Trento, il Nostro Predecessore Pio VI, contro gli errori del Sinodo di Pistoia, ammonì con parole gravi che i parroci, che hanno il compito d'insegnare, non tralascino di parlare della transustanziazione, che è uno degli articoli di fede”.

Al di sopra di tutto, Paolo VI credeva fermamente all'Eucaristia, e voleva che tutta la Chiesa comprendesse pienamente questo grande dono all'umanità.

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