Giuseppe Signorin ha una comicità seria che mi piace da matti. Siamo amici ormai da qualche anno, per questo scivolo quasi inconsciamente in un registro colloquiale. Giuseppe è un talento. Perché Anita, sua moglie? Lei è una perla rara, per come canta, per la sua sensibilità, per la bellezza e il suo impegno con la vita così totale da far impressione.
Questi due sposi hanno un modo di abitare i social che, insieme ad altri attivi su questi media, risponde a un finto impasse nel quale molti cattolici sono rimasti incastrati. Non esiste un aut aut tra testimonianza diretta, di persona, e presenza online. Il problema vero è di essere qualcuno, di avere un'identità e di decidere come portarla anche sui social.
La vera salvezza, semmai, sta nella misura (che in certi periodi può anche diventare estrema): per quanto tempo e cosa decido di comunicare sul web? E di più ancora: di cosa nutro la mia vita e la mia fede? come tengo in piedi la mia persona, che ritmo hanno le mie giornate, cosa leggo, come prego, quanto mi nutro dei sacramenti e della vita comunitaria della Chiesa?
Questa intro è solo per dirvi che le parole chiave di questo video di coppia, che è stato pubblicato da Anita sul suo canale Youtube, sono due: podcast (Giuseppe dimostra di credere moltissimo nel podcast come format. Podcast-podcast-podcast. Deve avere anche una funzione di allenamento della dizione, una specie di scioglilingua insomma. Podcast. Ok, basta).
E la seconda parola chiave è testimone, anzi testimone giusto per te.
Questa seconda perifrasi-chiave è la risposta di Giuseppe, altresì detto "marito", alla domanda di Anita, la moglie. O meglio la domanda è di un follower che, seguendo altri contenuti su Instagram, voleva sapere, da Giuseppe, come avesse fatto a farla innamorare di Dio.
Per prima cosa Giuseppe si premura di diffidare tutti i ragazzi dal guardare e dallo scrivere alcunché ad Anita. Solo dopo si appresterà a rispondere.
Mariti e fidanzati alla lettura: fate tesoro di questa e altre perle di saggezza del grande seduttore Giuseppe Signorin. Ogni tanto dimostrate di essere moderatamente gelosi di vostra moglie o fidanzata; una cosa semiseria, senza esagerare. Oppure esagerando al punto da farla ridere, altra tecnica sopraffina che il saggio Giuseppe usa con maestria e diffonde con il suo verbo da seduttore seriale ed esclusivo della sua cara moglie (è chestertoniano, in questo e altri tratti).
Comunque la risposta alla domanda Giuseppe l'ha data, ed è la seguente: non sarai tu, fidanzato o fidanzata, a far innamorare l'altro di Dio, ma sarà Dio stesso a farlo innamorare di Sé. Così ha fatto con Anita, sebbene lui, Giuseppe, resti un grande maestro di seduzione. (come racconterà in altri podcast, Ndr )
Interessante l'esempio che fa mettendo a paragone due santi, entrambi eroi del confessionale, ma profondamente diversi: San Leopoldo Mandić e San Pio da Pietralcina. Il primo, "larghissimo di manica", avrebbe perdonato anche al semplici alzarsi di sopracciglio del peccatore riconducibile ad un quasi impercettibile pentimento; il secondo che a volte cacciava il fedele dal confessionale e senza dargli l'assoluzione. Entrambi, però, agivano in nome della misericordia di Dio, pescando allo stesso inesauribile tesoro.
Con Anita Dio probabilmente ha usato anche lo stesso Giuseppe; il suo stile fatto di ragioni, fonti autorevoli, e soprattutto di un nuovo modo di vivere la vita, è servito alla conversione di Anita. Più di tutte le risposte dell'allora fidanzato ciò che le ha permesso di fare uno dei passi più decisivi è stato il suo invito a rivolgere le sue questioni e rimostranze direttamente a Dio: che fosse Lui a dare ad Anita le risposte che cercava, che fosse Lui a mostrare la Sua presenza. Ha sfidato entrambi, fidandosi del Padre e anche della fibra di Anita. E qualcosa è successo.
Ecco, quel modo, era quello giusto per lei, per le caratteristiche della sua anima e per la storia che stava vivendo.
Certo sono volati stracci; si è arrivati ai ferri corti e a pensare addirittura di lasciarsi, racconta il duo con l'anello. E questa tensione in una coppia dove uno crede e l'altro no è quasi inevitabile. Al punto che, se l'altro non mi permette di continuare il mio cammino di fede, posso arrivare a capire che non è la persona con la quale impegnare una vita intera e il suo significato.
Buona visione, cari lettori. (Perché non è un podcast ma un vlog. Capito Giuseppe?)
(nb: in questo post nessun podcast è stato maltrattato)