Su Greenme.it del 25 maggio, che ha ripreso una notizia pubblicata su Fanpage il 26 marzo scorso, scopriamo come la fantasia possa essere un ingrediente prezioso nell’ambito della rivoluzione verde oggi non più rinviabile. Clarisse Merlet, studentessa di architettura presso l’Università ENPA Paris-Malaquais di Parigi ha avuto un’idea straordinaria: creare dai rifiuti tessili mattoni ecologici per l’edilizia. La presenta così:
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Infatti nella vecchia Europa vengono annualmente mandati al macero 4 milioni di tonnellate di abiti, e contemporaneamente il settore delle costruzioni produce solo in Francia 227 milioni di tonnellate di rifiuti.
Così la giovane transalpina ha lanciato FabBRICK, il primo mattone ecologico realizzato unicamente con componenti di natura biologica e quindi non inquinanti. In questo modo, come spiega la Merlet:
La giovane parigina, oggi divenuta imprenditrice, acquisisce la materia prima già finemente triturata da un’azienda che si occupa di raccolta di abbigliamento dismesso. Questi scarti, variamente colorati, sono prima amalgamati grazie ad una colla biocompatibile messa a punto dalla stessa Clarisse, e poi messi in uno stampo dove vengono compattati meccanicamente.
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Il relativo macchinario è stato appositamente progettato per questo scopo, e sfrutta energia meccanica attivata con un martinetto. I mattoni ad incastro, così realizzati per poter essere facilmente impilati senza spostarsi, hanno bisogno di due settimane per asciugare ed essere pronti all’uso.