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Dal demonio alla profezia: i doni soprannaturali di Antonietta Lesino

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/05/21
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Papa Francesco ha firmato il decreto che fa diventare Venerabile la laica religiosa bresciana, morta in fama di santità nel 1962

Papa Francesco ha firmato il decreto: Antonietta Lesino diventa Venerabile. La religiosa dell’Istituto Secolare Piccola Famiglia Francescana, nasce a Milano l’11 ottobre 1897. Infermiera, muore a Brescia, in fama di santità, il 24 febbraio 1962 investita da una macchina.

Antonietta Lesino visse in pienezza il carisma dell'istituto secolare cui apparteneva, la Piccola Famiglia Francescana. Amò intensamente le sorelle di vocazione e il prossimo, dedicandosi in modo preferenziale ai malati, ai sofferenti, ai poveri, ai più bisognosi di aiuto. Il desiderio che bruciava nel suo cuore era che tutti avessero Dio come loro unico bene.

Dio arricchì di doni soprannaturali Antonietta. Il primo di questi doni fu quello di una particolare, intima e profonda unione con Dio, che la Serva di Dio mantenne in ogni momento, ma che trovò la sua più alta attuazione nella preghiera.

La preghiera fu per Antonietta il clima costante nel quale visse, mantenendosi sempre alla presenza di Dio e indirizzando a Lui ogni suo atto. 

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Una Sorella della Piccola Famiglia Francescana scrive che “era sempre assorta nella preghiera e in qualunque momento le si rivolgeva la parola, si capiva subito che stava pregando. Talvolta la Serva di Dio fu in grado di conoscere lo stato d’animo di qualcuno, ridonando tranquillità a chi si trovava nella prova. Una Sorella fortemente tentata di lasciare il Cenacolo e che tremava tutta dallo spavento per essersi sentita stringere il collo da due mani fredde e perciò impossibilitata a gridare, vide giungere accanto a sè Antonietta, spintavi da un misterioso richiamo, che le mise la mano sulla fronte, dicendole: “Non aver paura!” e si mise a pregare e la tentazione scomparve. La suddetta persona non aveva rivelato a nessuno il suo stato d’animo”.

Quando la Venerabile Antonietta Lesino era Clarissa nel Monastero di Trevi (Perugia) ebbe occasione di combattere contro il demonio e di vincerlo. Lei stessa, molti anni dopo, raccontò ad una Sorella del Cenacolo di Ome questo episodio. Un giorno, durante la questua, le si avvicinò una mamma tutta desolata, la quale, presentandole la sua bambina le confidò di non poterla portare in Chiesa, perché posseduta dal demonio. La bimba anche in quel momento, alla presenza della suora, aveva incominciato a urlare, stramazzandosi per terra. 

Antonietta confortò la mamma, assicurandola che avrebbe pregato e che la Madonna l’avrebbe guarita. Così avvenne, e poco tempo dopo la Serva di Dio si vide venire incontro la bambina vispa e sana, insieme con la mamma che non finiva di ringraziarla. Ma lei pagò di persona. Infatti per circa una settimana si sentì come sotto l’influsso del maligno e dovette lottare vigorosamente e pregare prima di sentirsene liberata (cfr. Antonietta Lesino, pp. 52-53).

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Un altro fatto straordinario, che è già stato riferito precedentemente, venne riferito da Teresa Bernasconi nella sua deposizione del processo canonico. La Bernasconi riferisce (e vale la pena di raccontare nuovamente il fatto proprio con le parole della testimone), che mentre con Antonietta ad Assisi scendeva a piedi da San Damiano al Cenacolo di S. Antonio, ad un tratto la Venerabile si fermò, guardò con attenzione un punto. Poi disse alla compagna: 

“Fermati qui un momento con me! Non vorrei parlare, perché quanto sto per dirti lo sa solo il nostro P. Ireneo, ma l’emozione è troppo grande ed ho veramente toccato con mano che fidandoci di Dio, abbandonandoci completamente al suo volere, si avverano cose mirabili. Proprio qui da Clarissa, mentre mi dirigevo a San Damiano, un viandante mi si ferma davanti e mi dice: Tu cambierai divisa, lascerai quest’abito ed aprirai un’altra casa! Mentre mi rivolgo al viandante per chiedere spiegazione di quanto mi aveva detto, non lo vedo più: era scomparso”. 

Il fatto ha del profetico, e la predizione si verificò esattamente, quando Antonietta fu inviata dal P. Ireneo ad aprire il Cenacolo Francescano di Ome (paesino in provincia di Brescia). 

E’ opinione comune che la castità della Venerabile Antonietta Lesino, oltre ad essere virtù, fosse un privilegio singolare accordatole dal Signore; infatti la sua vita fu veramente angelica e la sua castità non fu mai offuscata da nessuna ombra. 

La religiosa francescana preservò dai vari pericoli la sua castità mediante l’amore di Dio, che coltivò sempre con grande intensità. 

La Venerabile Antonietta Lesino amò Gesù Cristo sopra tutte le cose, seguendo il consiglio dell’Imitazione di Cristo che dice: “Quando è presente Gesù tutto è per il bene e nulla pare difficile... Non ci sarà nemico che ti possa fare del male, se avrai Gesù presso di te... Grande avvedutezza è saper stare vicino a Gesù; grande sapienza sapersi tenere stretti a Lui. Sii puro interiormente e libero, senza legami con le creature. Se vuoi essere pienamente aperto a gustare come è soave il Signore, devi essere del tutto spoglio e offrire a Dio un cuore semplice e puro. Ma, in verità, a tanto non giungerai, se prima non sarà venuta a te la sua grazia trascinante, cosicchè, scacciata e gettata via ogni cosa, tu possa unirti con Lui, da solo a solo”.

Anche l’aver sofferto in modo eroico, senza un lamento, le varie prove a cui fu sottoposta è da ritenersi un privilegio concessole dal Signore (dal libro “Antonietta Lesino” di Ruggero Borboni).

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