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La Chiesa cattolica riconosce meno dell’1% dei miracoli di guarigione

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Francisco Vêneto - pubblicato il 24/05/21
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Il cattolicesimo adotta criteri scientifici estremamente esigenti per dichiarare un miracolo

La Chiesa cattolica riconosce meno dell'1% dei miracoli di guarigione che vengono riferiti dai fedeli.

Uno dei luoghi cattolici a cui si riferiscono più resoconti di guarigioni inspiegabili è il santuario di Nostra Signora di Lourdes, nel sud della Francia. È il santuario più visitato al mondo dai pellegrini cattolici in cerca di una guarigione fisica. Dal 1858 sono state registrate più di 7.200 dichiarazioni di guarigioni miracolose di malati in quel luogo, ma la Chiesa ha riconosciuto solo 70 casi come effettivamente inspiegabili dal punto di vista medico-scientifico fino a oggi.

L'episodio più recente è avvenuto nel 2008 ed è stato dichiarato miracoloso solo nel 2018, dieci anni dopo. La beneficiaria è stata suor Bernadette Moriau, una religiosa francese che non riusciva a camminare da sola. È andata in pellegrinaggio al santuario mariano di Lourdes nel 2008, e poco tempo dopo si è vista del tutto guarita mentre faceva l'adorazione del Santissimo Sacramento.

Sono serviti 8 anni di valutazioni e studi da parte di medici e scienziati finché, nel novembre 2016, la guarigione di suor Bernadette è stata dichiarata scientificamente inspiegabile. Nonostante questo, la Chiesa non aveva ancora dichiarato che si fosse trattato di un miracolo. Le valutazioni e le riflessioni teologiche si sono prolungate per più di 14 mesi dopo il pronunciamento dei medici, e solo l'11 febbraio 2018, festa di Nostra Signora di Lourdes e Giornata Mondiale del Malato, la Chiesa ha affermato ufficialmente che il caso poteva essere considerato miracoloso.

Prima del riconoscimento del caso della religiosa francese, il miracolo più recente confermato a Lourdes era quello di Danila Castelli. È stata guarita nel 1989, ma l'annuncio formale dell'inspiegabilità scientifica della sua guarigione è avvenuto solo nel 2013, dopo quindi 24 anni di studi e ricerche, disponibili per la contestazione da parte della comunità scientifica.

Il primo caso riconosciuto di guarigione miracolosa a Lourdes è stato quello di Catherine Latapie, registrato pochi giorni dopo la prima apparizione della Madonna a Massabielle.

Perché tanta attesa? Fondamentalmente, perché la Chiesa cattolica non afferma che si è verificato un miracolo solo perché vuole o può: sottopone l'analisi di ogni presunto miracolo a una serie scrupolosa di tappe scientifiche, che includono, ad esempio, commissioni mediche per studiare qualsiasi dichiarazione di guarigione scientificamente inspiegabile.

Una delle più note a livello mondiale è la Commissione Medica Internazionale di Lourdes, la cui metodologia è la stessa usata nella ricerca scientifica. I suoi membri, del resto, citano in genere il principio di Jean Bernard: “Chi non è scientifico non è etico”. Non si tratta di cadere nello scientismo o nel positivismo, ma di cercare la verità con la chiara consapevolezza che l'enciclica Fides et Ratio ha sintetizzato magnificamente:

Il cardinale Prospero Lambertini, che in seguito sarebbe diventato Papa Benedetto XIV (Pontefice dal 17 agosto 1740 alla morte, il 3 maggio 1758), ha spiegato le caratteristiche del miracolo dal punto di vista medico-scientifico nella De servorum beatificatione et beatorum canonizatione (La beatificazione dei servi di Dio e la canonizzazione dei beati), libro IV, capitolo VIII, 2-1734.

In quel testo, definisce 7 criteri per il riconoscimento di una guarigione straordinaria o inspiegabile:

    I 7 criteri di Lambertini sono validi ancora oggi e chiariscono il profilo specifico della guarigione inspiegabile, garantendo che ogni obiezione o contestazione sia tenuta in ampia considerazione prima di attestare che una determinata cura sia stata “scientificamente inspiegabile”.

    La serietà delle valutazioni dei presunti miracoli può essere percepita nei numeri collegati al santuario mariano di Lourdes, come già menzionato in precedenza.

    Uno dei miracoli di guarigione più eclatanti che siano stati sottoposti all'analisi della Commissione Medica Internazionale di Lourdes è quello della religiosa Luigina Traverso, guarita repentinamente da una lombosciatica incapacitante da meningocele il 23 luglio 1965, dopo anni di trattamenti e vari interventi che non avevano dato alcun risultato.

    Il 20 luglio 1965, la suora è andata a Lourdes in condizioni gravi. I medici le avevano raccomandato di non compiere il pellegrinaggio, perché il viaggio comportava un elevato rischio di morte.

    Il 23 luglio, al passaggio del Santissimo Sacramento durante la celebrazione eucaristica, suor Luigina dice di aver sperimentato un'improvvisa sensazione di forte calore e benessere, accompagnata dal desiderio di alzarsi, cosa che le era impossibile da mesi. All'improvviso, ha recuperato il movimento dei piedi e ha smesso di provare dolore.

    Il 24 luglio, accompagnata dalla madre superiora, la religiosa ha camminato senza alcun aiuto fino alla grotta di Lourdes per ringraziare la Madonna. Nello stesso giorno, ha partecipato alla Via Crucis dei pellegrini ed è salita pregando fino alla quarta stazione – la salita è ripida. Nei giorni successivi, suor Luigina già aiutava a prendersi cura dei malati che si recavano in pellegrinaggio al santuario.

    Solo nel 2012 il miracolo è stato riconosciuto, una volta rispettate tutte le rigide tappe degli studi medici e scientifici, e infine l'analisi da parte della Chiesa. Sono quindi trascorsi ben 47 anni prima che la Chiesa dichiarasse formalmente il fatto miracoloso.

    Un altro dei casi più significativi registrati a Lourdes è stata la guarigione di Marie Bailly, testimoniata da un medico all'epoca agnostico, il dottor Alexis Carrel. Il medico ha finito per convertirsi alla fede cattolica dopo aver studiato l'inspiegabile guarigione alla quale aveva assistito.

    Carrel non è stato l'unico Premio Nobel colpito da ciò che accade di inspiegabile a Lourdes.

    Più di recente, un altro medico francese che ha ricevuto il Nobel per la Medicina ha dichiarato che le guarigioni registrate a Lourdes sono inspiegabili per la scienza. Il dottor Luc Montagnier è diventato famoso, tra gli altri contributi rilevanti alla scienza, per la scoperta del virus Hiv. Ex direttore dell'Istituto Pasteur, lo scienziato di fama mondiale ha esposto la sua opinione sui miracoli di Lourdes nel libro Le Nobel et le Moine, in cui dialoga con il monaco cistercense Michel Niassaut.

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