La lettera di Papa Francesco a Leniel Borel, padre del piccolo Henry, ha commosso non solo l'ingegnere e la sua famiglia, ma anche migliaia di Brasiliani da quando è stata diffusa il 18 maggio.
Henry, 4 anni, è morto l'8 marzo a seguito di violenze la cui responsabilità è stata attribuita al patrigno e alla madre. Entrambi sono stati arrestati preventivamente con per omicidio con triplice capo d'accusa.
In una sofferenza impossibile da immaginare da parte di chi non la vive in prima persona, il padre e la nonna del bambino, Leniel Borel e Noeme Camargo, hanno ricevuto una lettera di conforto da parte di Papa Francesco, firmata da monsignor Luigi Roberto Cona, assessore per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.
Il testo riconosce che “è quasi un miracolo che una persona ferita possa trovare il coraggio di rifiutare di provare odio”.
Un'amica della famiglia di Leniel che vive in Europa aveva scritto al Vaticano riferendo la tragedia. Il 24 aprile, la Segreteria di Stato ha risposto, e la lettera è stata girata a Leniel dall'amica.
Secondo l'ingegnere, il testo afferma che è sulla buona strada nel suo tentativo di resistere ai sentimenti di odio. Leniel ha dichiarato alla CNN:
Riportiamo di seguito il contenuto della lettera con il messaggio del Papa a Leniel e alla sua famiglia:
Vaticano, 24 aprile 2021
Gentile Signora,
il Santo Padre ha ricevuto la lettera, triste e afflitta, che gli ha inviato il 14 aprile, riferendo le ore amare che vive il popolo brasiliano e la follia umana che ha portato al massacro del piccolo Henry Borel. In questo momento i suoi familiari sentono di aver bisogno di rafforzare la propria fede unendo il loro cuore a quello del Successore di Pietro, la cui fede conta su un sostegno speciale di Gesù (cfr. Lc 22, 32) per poter confermare la fede dei suoi fratelli.
Considerando il caso drammatico riferito nella lettera, Papa Francesco mi ha incaricato di assicurare la sua vicinanza paterna e la sua solidarietà al padre Leniel Borel e alla nonna Noeme Camargo, affidandoli alla protezione della Vergine Maria con i buoni auspici che ciascuno porta nel cuore: si lascino riconoscere come amici di Gesù; chiamino tutti amici, e siano amici di tutti.
Il Santo Padre conta sulla signora Noeme e sul signor Leniel per contrastare la cultura dell'indifferenza e dell'odio che sentono crescere intorno a loro; non si lascino contaminare dall'odio, trasformandosi a sua immagine e somiglianza. Siano di quelle persone che rifiutano di entrare nel circolo dell'odio, di coloro che si rifiutano di odiare quanti hanno fatto loro del male, dicendo loro: “Non avrete il mio odio!” In questo modo aiuteranno a fermare il male, come ha fatto Abramo quando ha chiesto a Dio di non sterminare i giusti con i colpevoli (cfr. Genesi 8, 23-32).
Basti loro un'unica persona buona per non odiare tutti. È quasi un miracolo che una persona ferita, come il signor Leniel e la signora Noeme, possa trovare il coraggio di rifiutare di provare odio e di allontanare il proprio cuore, ma è un miracolo che permette loro di vivere in pace e di aiutare a salvare il mondo da se stesso. Fornitrice di luce e assistenza dall'Alto per la signora Noeme e il signor Leniel Borel e per quanti vivono intorno a loro, Papa Francesco concede loro la Benedizione Apostolica. Mi avvalgo di questa opportunità per testimoniarle i miei sentimenti di stima fraterna in Cristo Signore.
Mons. Luigi Roberto Cona
Assessore