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Gesù ci ha abbandonati?

ASCENSION
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padre Paweł Rytel-Andrianik - pubblicato il 17/05/21
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E se la presenza di una persona avesse più forza dopo la sua morte che in vita?

Paradossalmente, dopo l'Ascensione il Signore Gesù è più vicino a noi, perché non si limita a un unico luogo.

È presente in tutte le chiese nel tabernacolo, nell'Eucaristia che riceviamo, nella Parola di Dio, e ci dona lo Spirito Santo.

Ci accompagna costantemente, come ci ha assicurato nelle ultime parole che ha pronunciato prima della Sua ascensione.

Stando con i Suoi a tavola, “ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme” (Atti 1, 4). Il testo greco dice letteralmente: “Mentre mangiavano insieme il sale, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme”.

Questa è un'allusione al patto del sale dell'Antico Testamento e alla cultura del Medio Oriente. Le persone che consumavano il sale insieme stavano dichiarando la propria lealtà e il loro cammino comune.

Alla Giornata Mondiale della Gioventù del 2016 a Cracovia, Papa Francesco ha detto ai giovani:

“Per seguire Gesù, bisogna avere una dose di coraggio, bisogna decidersi a cambiare il divano con un paio di scarpe che ti aiutino a camminare su strade mai sognate e nemmeno pensate”.

E noi, ci siamo alzati dal divano e abbiamo indossato le scarpe sportive?

Predicate il vangelo a ogni creatura” (Marco 16, 15)

Una volta, San Francesco d'Assisi e i suoi frati sono usciti a predicare il Vangelo. Hanno percorso tutta la città senza dire una parola.

Quando un frate chiese al santo cosa avrebbero predicato, Francesco gli rispose che lo avevano già fatto. “Predicate sempre il Vangelo, e se necessario anche a parole!”, diceva.

E quelli se ne andarono a predicare dappertutto” (Marco 16, 20)

Non c'è limite alla predicazione del Vangelo. Si proclama ovunque e a ogni creatura. In ogni luogo significa anche sul posto di lavoro, tra amici, in famiglia.

E il Signore operava con loro confermando la Parola con i segni che l'accompagnavano” (Marco 16, 20)

Gesù è fedele all'alleanza del sale. Egli è con noi in ogni momento, e lavora con noi.

Anche oggi ci dona i segni del Suo aiuto. Dobbiamo solo essere aperti per vederli e ringraziarlo.

Sulla cima del Monte degli Ulivi, dove ha avuto luogo l'Ascensione di Gesù, c'è una piccola cappella ottogonale risalente all'epoca delle Crociate.

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Dopo la sconfitta dei crociati in Terra Santa, nel 1198, la cappella è passata in mano ai musulmani.

L'hanno trasformata in moschea e hanno aggiunto una cupola.

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Secondo la tradizione, quando Gesù è asceso al cielo ha toccato il suolo, e il segno dei Suoi piedi è rimasto sulla roccia. Il luogo è un segno visibile di una realtà intoccabile.

La pietra all'interno della cappella ci ricorda che Gesù ci è, paradossalmente, più vicino di quanto crediamo. Ci accompagna sulla Terra, anche se è salito al cielo.

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