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Il Papa: tutelare i piccoli dall'”omicidio psicologico” degli abusi

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Vatican News - pubblicato il 16/05/21
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Francesco riceve il'Associazione Meter e ne incoraggia il lavoro di contrasto alla pedofilia: "Col vostro lavoro generoso, avete contribuito a rendere visibile l’amore della Chiesa per i più piccoli e indifesi. Quante ferite spirituali avete fasciato!". Bisogna sradicare questa cultura e lottare contro la vecchia abitudine "di coprire tutto"

di Adriana Masotti - Città del Vaticano

“L’abuso sui minori è una sorta di 'omicidio psicologico' ed è dovere di tutti gli Stati proteggere i bambini. D’altra parte, nei confronti di questa piaga, occorre “una presa di coscienza ancora più forte delle famiglie e delle diverse agenzie educative”. Così Papa Francesco nel discorso rivolto alle 12 di oggi nella Sala Clementina, in Vaticano, a una cinquantina di membri dell’Associazione Meter impegnata, da oltre 30 anni, nella lotta alla pedofilia in Italia e in altri Paesi e a difesa dei bambini abusati e maltrattati. Ad accompagnare il gruppo il cardinale Paolo Lojudice, monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto, in Sicilia, e don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter, nata in una parrocchia di Siracusa. L'udienza avviene a poca distanza dalla celebrazione della 25.ma "Giornata Bambini Vittime di violenze e abusi", promossa dalla stessa Associazione e che Francesco aveva incoraggiato al Regina Caeli di domenica 2 maggio.

Papa Francesco paragona Meter a una casa a cui generalmente si pensa come a un luogo di accoglienza e di custodia. E afferma:

La parola casa ha un sapore tipicamente familiare, che evoca il calore, l’affetto, la tenerezza che si possono sperimentare appunto in una famiglia, specialmente nel momento dell’angoscia e del dolore. E voi siete stati e siete “casa” per tanti bambini violati nella loro innocenza o schiavizzati dall’egoismo degli adulti. Siete stati e siete casa di speranza, favorendo in molte vittime un percorso di liberazione e di riscatto. Vi incoraggio pertanto a proseguire in questa benemerita attività sociale, continuando a offrire il vostro prezioso contributo nel servizio di protezione dell’infanzia.

La constatazione di Francesco è amara: continuano purtroppo gli abusi ai danni dei bambini, in particolare attraverso gli adescamenti su Internet e i social media, con pagine e portali dedicati alla pedopornografia. Perciò, prosegue, “il vostro lavoro è quanto mai necessario”, così come una “rinnovata determinazione” da parte delle istituzioni pubbliche e della autorità, e una maggiore presa di coscienza di tutta la società per combattere questa drammatica realtà: "Anche oggi - commenta il Papa a braccio - vediamo quante volte nelle famiglie, la prima reazione è coprire tutto. E in altre istituzioni, anche nella Chiesa, c’è sempre. Dobbiamo lottare con questa abitudine vecchia di coprire". 

L’abuso sui minori è una sorta di “omicidio psicologico” e in tanti casi una cancellazione dell’infanzia. Perciò, la protezione dei bambini contro lo sfruttamento sessuale è un dovere di tutti gli Stati, chiamati a individuare sia i trafficanti sia gli abusatori. In pari tempo, sono quanto mai doverose la denuncia e la prevenzione attuate nei vari ambiti della società: scuola, realtà sportive, ricreative e culturali, comunità religiose, singoli individui. Inoltre, nel campo della tutela dei minori e nella lotta alla pedofilia occorre predisporre interventi specifici per un aiuto efficace alle vittime.

L’invito di Papa Francesco a Meter è di continuare la sua opera “senza tentennamenti”, con particolare attenzione all’aspetto educativo, “per formare nella gente una coscienza salda e sradicare la cultura dell’abuso e dello sfruttamento”. Il Papa commenta il logo dell’Associazione: la lettera M al cui interno ci sono 12 stelle “simbolo della corona della Vergine Maria, Madre di Gesù e madre di tutti i bambini” e continua:

Ella, madre premurosa, tutta protesa ad amare suo Figlio Gesù, è modello e guida per l’intera Associazione, stimolando ad amare con carità evangelica i bambini vittime di schiavitù e di violenza. La carità verso il prossimo è inseparabile dalla carità che Dio ha per noi e che noi abbiamo per Lui. Per questo vi esorto a radicare sempre la vostra attività quotidiana nella quotidiana relazione con Dio: nella preghiera personale e comunitaria, nell’ascolto della sua Parola e soprattutto nell’Eucaristia, sacramento di unità e vincolo di carità.

A conclusione del suo discorso, il Papa rinnova la gratitudine e l’apprezzamento verso quanto opera l’Associazione che rassicura: “Non abbiate paura di fronte alle incomprensioni e alle difficoltà; ce ne sono tante eh! Ma non abbiate paura. Andate avanti con coraggio e perseveranza. Vi accompagno con la mia preghiera e anche con la mia benedizione".

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