“Un sacerdote che sia fedele alla sua vocazione e alla sua missione, e che quindi si spenda esercitando il proprio ministero in parrocchia, nelle carceri, negli ospedali, potrebbe essere considerato come parte di una ‘categoria a rischio’, per lo svolgimento di un servizio ‘socialmente utile’”. Lo afferma il Cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero, in un intervista concessa all’agenzia SIR.
Nel primo anno di pandemia sono morti 269 sacerdoti del clero diocesano in Italia a causa del Covid-19.
Il cardinale ricorda a titolo di esempio il caso di un’arcivescovo di una grande città dell’America Latina.
Per il prefetto, si tratta di “un esempio felice di cooperazione tra Autorità civili ed ecclesiastiche per rendere possibile ai sacerdoti – almeno a quelli ‘in cura d’anime’ – l’esercizio del ministero, come oggi potrebbe avvenire facilitando la somministrazione del vaccino”.