E’ la storia di un prete “alpinista” temerario, che nonostante le sclerosi multipla è riuscito a salire in cima alla vetta più alta del mondo, il monte Everest. Una storia di coraggio, forza di volontà e voglia di combattere contro una gravissima malattia: per ora don Sergio Chiesa ha vinto la battaglia.
“Proibito” e “vietato”
Don Sergio Chiesa, scrive Insieme ai sacerdoti è di Castellazzo Novarese, in Piemonte. E’ un sacerdote diocesano ed un nutrizionista molto apprezzato. Verso i 14 anni non è convinto di apprezzare la fede di cui sente parlare: un Dio giustiziere che esibisce cartelli con su scritto “proibito” e “vietato” su tutte le cose belle che egli scopre nella vita.
“Ma se diventassi prete?”
Quando, qualche anno dopo, viene coinvolto da un sacerdote a partecipare in attività estive per bambini e ragazzini, gli viene il sospetto di una fede diversa. Sopre per la prima volta che Dio è un amico che crede in te e ti stimola, e con tanti ragazzi che si confidano con lui si chiede per la prima volta: “Ma se diventassi prete?”.
La diagnosi di sclerosi multipla
Diventa parroco di una parrocchia operaia dove familiarizza con tutti e dopo quasi 8 anni di questa esperienza diventa Cappellano degli emigranti in Svizzera. Ma presto arriva la malattia con una diagnosi di sclerosi multipla e la previsione di finire su una sedia a rotelle entro 2 anni. Don Sergio per la prima volta si mette a piangere, infatti l’alpinismo è una delle sue grandissime passioni.
La dottoressa Kousmine
Il prete conosce la dottoressa svizzera Kousmine che gli parla di uno stile di vita e di un modo di nutrirsi diversi, tacitando la sclerosi multipla. A 70 anni, contro tutte le previsioni fatte dai dottori, sale fino al campo base dell’Everest.
Inizia a studiare per diventare un esperto di questo metodo e lo mette in pratica, diventando fondatore dell’Associazione Cibo è Salute che ha seguito 10.000 malati di tumore, sclerosi multipla, psoriasi.
Don Sergio Chiesa ed i suoi collaboratori aiutano tutte le persone che si rivolgono a loro gratuitamente.