Che tipo di esperienza deve essere quella di percepire lucidamente la nostra futura assenza nella vita dei figli che tanto amiamo?
E' quella che provano i tanti a cui questa sorte è toccata e tocca: una morte prematura li toglie a figli e figlie appena sbocciati, a volte persino prima che nascano, a volte in piena burrascosa adolescenza. E l'ingiustizia di sapere non tanto noi privi di loro ma loro privi di noi brucia più forte di un ferro arroventato sulla nuda pelle.
Perché Signore devono crescere senza di me queste bambine meravigliose? Si sarà chiesto tra sé e sé e tra sé Paolo insieme alla moglie Federica.
Paolo Rossi ha lottato e sperato fino all'ultimo che la negoziazione serrata con la sua malattia gli ottenesse tempo, ancora tempo, qualche anno almeno, per stare ancora vicino a loro e aiutarle a crescere. Che bene inestimabile è mai un padre presente nella vita dei figli!
Qualche compleanno ancora di Sofia Elena e Maria Vittoria. Alessandro, il primogenito avuto da altre nozze, è uomo fatto e sicuramente ha più frecce al suo arco per far fronte a un nemico pur sempre agguerrito qual è la morte di un genitore.
Invece non è andata così ma almeno Federica e Paolo lo hanno saputo in tempo.
Il tempo serve a prepararsi al distacco (che grazia! ma anche soprattutto per prepararsi all'Incontro). A Pablito, che per Sofia Elena e Vittoria Maria era ed è soprattutto "Papà", è servito anche per predisporre un gesto che sapesse di fedeltà, che fosse la traduzione pratica e simbolica di una promessa mantenuta, di un incarico al quale Paolo non voleva a nessuno costo sottrarsi. Sono vostro padre, vi amo e vi accompagno, siete le mie bambine, chiamate a diventare donne meravigliose.
E così, tra le altre disposizioni, alla lettura del testamento c'era anche questa: che si regalino ogni anno alle figlie tante rose rosse quanti sono gli anni che compiono accompagnandole con un biglietto da parte sua.
Ed è ciò che è successo venerdì scorso:
Sul biglietto che accompagnava il mazzo di 9 rose rosse la bimba ha trovato scritto:
La rosa rossa è simbolo di amore e di passione. Esprime anche l'inchino della virilità sana -che gran benedizione - alla femminilità. Ed è un gesto molto intenso e significativo fatto da parte di un papà nei confronti delle figlie femmine.
Il padre è il primo modello di uomo, il primo custode della loro purezza, il perenne ammiratore della loro bellezza.
Sapere che ha voluto superare così l'apparente distanza che la morte ha posto tra loro e lui credo che le commuoverà ogni anno di più. E forse, quando toccherà a loro diventare madri, la misura della gratitudine si farà ancora più larga e quasi del tutto colma. Capiranno cosa significa amare qualcuno più di sé stessi ed essere disposti a dare tutto per lui, per lei, persino accettando di dover sparire, come è toccato a loro padre.
Se avranno fede nel Signore, che di sicuro non farà mancare loro la vera consolazione, potranno scoprire che anche dietro uno strappo così doloroso c'è la mano di un Padre che ci ama davvero, in modo stabile e duraturo, ed il solo è capace di assicurarci una gioia senza fine.
Tanti auguri piccola, tuo padre starà sicuramente pregando per te e per tutti voi e proprio ora che siamo nel mese delle rose per eccellenza starà chiedendo alla Madonna una protezione speciale per la vostra famiglia.