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Benedizione delle coppie gay, lo strappo tedesco?

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Lucandrea Massaro - pubblicato il 10/05/21
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In molte parrocchie tedesche, oggi, i sacerdoti hanno dato la benedizione alle coppie omosessuali e a quelle sposate civilmente in un gesto che sa più di protesta verso Roma che di accoglienza evangelica

Da tempo in Germania si ragiona su diversi aspetti della dottrina cattolica che sono particolarmente complessi e oggetto di dibattito e di scontro con il mondo laico: omosessualità e ruolo della donna in primis. In particolare la chiesa tedesca è impegnata in questo momento preciso nel suo Sinodo, un percorso di discernimento che sembra proiettato su posizioni che Roma difficilmente - vogliamo usare un eufemismo - potrebbe ratificare.

Un assaggio è l'iniziativa che ha avuto come motto #liebegewinnt, ovvero “l’amore vince” in cui centinaia di sacerdoti tedeschi hanno benedetto coppie dello stesso sesso legate da un’unione civile andando esplicitamente contro il Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede appena poche settimane fa, avallato dallo stesso Papa Francesco in cui si ribadiva il "No" alle benedizioni di quelle situazioni (in cui incorrono anche le coppie eterosessuali ma non sposate religiosamente) ritenute irregolari dalla dottrina.

La nota era stata molto criticata in Germania e in generale nel mondo ecclesiale di lingua tedesca, poiché anche in Austria e Svizzera non sono mancate posizioni diverse, già dai tempi del Sinodo sulla Famiglia del 2015. Una distanza tra vescovi europei e di altre parti del mondo che faticosamente Francesco ha riportato ad unità con l'esortazione Amoris Laetitia e che oggi è di nuovo minacciata da queste iniziative che - al di là della posizione dottrinale - creano i presupposti per dolorose lacerazioni e per potenziali abusi.

La nota firmata dal Cardinal Ladaria era stata contestata da diversi vescovi tedeschi

La data di oggi è stata scelta per due motivi: il lunedì è tradizionalmente il giorno libero dei sacerdoti tedeschi, per cui anche se il singolo vescovo non fosse stato d'accordo non avrebbe potuto vietarlo adducendo altri compiti dei presbiteri, il secondo sarebbe - secondo la vaticanista del Messaggero, Franca Giansoldati -  perché: "nel mondo ortodosso si commemora il patriarca biblico Noè che dopo il diluvio festeggiò un nuovo inizio sotto un arcobaleno in cielo. Un riferimento simbolico - quello dell'arcobaleno -  che porta dritto alla bandiera del movimento per i diritti del mondo Lgbt" 

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