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Una cosa che fanno le persone sagge (e che gli stolti evitano)

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Chris Lowney - pubblicato il 30/04/21
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Non viene da me, ma dal Libro dei Proverbi

Un dirigente di successo mi ha ricordato una lezione di 3.000 anni fa che vi renderà un genitore, un amico o un uomo d'affari più saggio. Non sapete quale sia? Dal punto di vista di un'autorità ispirata divinamente potrebbe farvi fare la figura dello “stolto”.

La lezione implica l'ascolto, quindi permettete che richiami la vostra attenzione mentre racconto una storia e ne esploro il messaggio.

Quando mi sono unito per la prima volta al team di un dirigente molti anni fa, lo conoscevo solo per reputazione: era un leader deciso e sicuro di sé che aveva ereditato un settore della nostra compagnia ampio ma che dava pochi frutti e in breve lo aveva trasformato in un gioiello. Non vedevo l'ora di imparare come avesse fatto, ed ero ansioso di assorbire i suoi consigli su come guidare team e organizzazioni.

Ben presto, però, è accaduto qualcosa di strano: mi ha chiesto spunti e consigli. Nel caso in cui aveste dei dubbi al riguardo, non pensate che io sia un brillante dispensatore di saggezza strategica. Lui era molto più esperto di me, e quindi spesso mi chiedevo perché si scomodasse a consultarmi, e a consultare anche altri membri del team.

In mezzo a una chiacchierata casuale a tu per tu, ha indirizzato la conversazione su un'importante questione di lavoro: “Ehi, sto pensando di fare x o y: tu che ne pensi?” Ha ascoltato attentamente ciò che dicevo, non mettendosi mai sulla difensiva se non ero d'accordo con il suo pensiero.

Ciò non significa che non avesse idee proprie, o che non riuscisse a decidere. Quando è arrivato il momento di agire si è mosso, e in modo sicuro. Ha articolato la sua decisione con fiducia in se stesso, e sapendo che il team avrebbe eseguito.

Il suo stile mi ha fatto ripensare al mio approccio alla vita. Fino a quel momento, il mio modo di agire era stato più che altro l'opposto del suo. Di fronte a una scelta importante, che si trattasse di una questione di affari, di carriera o di denaro, in genere mi affidavo solo alle mie opinioni, chiedendo raramente un parere a mentori o amici.

Dopo tutto, pensavo, era la mia vita, e chi conosceva le circostanze meglio di me? Oltre a questo, avevo fiducia nella mia capacità di fare le cose: non sono Einstein, ma ho un'intelligenza almeno nella media. E tuttavia il mio capo era più intelligente, aveva più esperienza e tuttavia cercava un consiglio. Cosa diceva quella situazione di me?

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Si è fatta largo una spiacevole sensazione. Avevo attribuito il mio approccio solitario a una grande fiducia nel mio giudizio, ma poi ha iniziato a sembrare una fragile razionalizzazione; forse il mio stile non significava fiducia in me stesso ma l'opposto – insicurezza. Forse inconsapevolmente temevo che chiedere consiglio ad altri mi facesse sembrare debole o indeciso.

Di contro, la fiducia in se stesso di quel dirigente era proprio quello che lo metteva così a suo agio nel chiedere consigli. Ovviamente non minacciava il suo ego farlo, né riconoscere quando qualcuno aveva un'idea migliore.

Ecco la lezione vecchia di 3.000 anni. Mentre mi stavo dedicando a qualche lettura spirituale poco tempo fa, ho sorriso e ho ricordato il mio ex capo quando mi sono imbattuto in questa perla del Libro dei Proverbi: “Ascolta il consiglio e ricevi l'istruzione, affinché tu diventi saggio per il resto della vita” (19, 20). Quell'uomo aveva perfettamente ragione.

Mentre curiosavo nel Libro dei Proverbi, l'ho trovato costellato da ammonizioni simili, come questa:

“I disegni falliscono, dove mancano i consigli, ma riescono, dove sono molti i consiglieri” (15, 22).

Per chi è ancora troppo ostinato per cogliere il messaggio, eccolo in un linguaggio più diretto:

“La via dello stolto è diritta ai suoi occhi, ma chi ascolta i consigli è saggio” (15, 22).

I Proverbi mi stanno dando dello stolto?

Sono passati quasi tre millenni da quando sono stati scritti quei testi, e non sembra che noi esseri umani siamo cambiati poi tanto. Molti di noi sono ancora troppo testardi per chiedere consiglio, o troppo insicuri per farlo. Di contro, le persone veramente sagge e sicure di sé chiedono costantemente il punto di vista di colleghi, amici, familiari e parrocchiani.

Un quarto degli Statunitensi sente di non aver nessuno in cui confidare, ma se siete abbastanza fortunati da avere amici e confidenti siate grati per questa benedizione, e approfittatene chiedendo loro un parere di tanto in tanto.

Non prendete questo consiglio da uno stolto come me. Prendetelo dai Proverbi.

Chris Lowney è autore di Heroic Leadership. Seguitelo su Twitter, Facebook, LinkedIn o sul suo sito web.

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