Vincenzo Pallotti nacque a Roma il 21 aprile 1795. Era orgoglioso delle sue origini, e ne trasse motivazioni efficaci per la sua vita e il suo apostolato. I genitori erano Pietro Paolo Pallotti e Maria Maddalena Rossi, piccoli commercianti la cui vera ricchezza era la fede cristiana, che vivevano in modo sincero.
Fin dall'infanzia, Vincenzo si sentì chiamato a dedicarsi a Dio. Inizialmente voleva entrare nell'Ordine dei Cappuccini, ma la sua fragile costituzione fisica glielo impedì. Decise quindi di entrare nel clero diocesano, obbedendo a un consiglio del suo padre spirituale, padre Bernardino Fazzini. Da piccolo faticava molto a studiare, e la madre fece con lui una novena allo Spirito Santo, dopo la quale iniziò a progredire negli studi. Ricevette un'istruzione in scienze umane, filosofia e teologia, coronando la sua formazione accademica con il dottorato in Filosofia (conseguito nel 1816) e in Teologia (nel 1818). Per un decennio si dedicò alla vita accademica come professore presso all'università della Sapienza a Roma.
Venne ordinato sacerdote il 16 maggio 1818 nella basilica romana di San Giovanni in Laterano.
Il lavoro nel Magistero, però, non soddisfaceva le sue aspirazioni più intime, e per questo abbandonò l'insegnamento nel 1829 per dedicarsi esclusivamente al lavoro pastorale, rifiutando qualsiasi promozione per rimanere sempre disponibile per tutti i fedeli. Agli onori preferiva la presenza in mezzo al popolo, soprattutto ai più bisognosi.
Divenne noto per il suo impegno apostolico e per la pratica della preghiera continua. La sua vita di preghiera fu caratterizzata da un'ammirevole intimità mistica con Gesù Cristo e con Maria Santissima. La sua dedizione pastorale non aveva limiti: era un confessore instancabile, ricercato da ricchi e poveri, e un predicatore ispirato nelle missioni popolari e negli esercizi spirituali.
Dedicava un'attenzione e un affetto speciale a giovani, orfani e vedove, malati, soldati, carcerati e condannati a morte. Nella Roma del suo tempo, le persone avevano l'impressione che Vincenzo fosse onnipresente. Di fatto, non c'era iniziativa pastorale, istituzione educativa e caritativa, monastero o casa religiosa che non contasse sul sostegno, sulla direzione e sui consigli del sacerdote.
Per via della sua forte sensibilità per la presenza di Cristo Eucaristico, dopo una celebrazione, il 9 gennaio 1835, ricevette l'ispirazione a fondare la Pia Società dell'Apostolato Cattolico. Questa ispirazione divina gli diede una certezza nel cuore che lo spingeva ad agire in modo radicale e fiducioso, e fu questa la forza motrice nella fondazione dell'Unione dell'Apostolato Cattolico (UAC).
Il fondo del suo carisma consiste nel “ravvivare la fede e riaccendere la carità in tutte le persone”, tenendo presente il protagonismo di laici e laici, nella forza del Battesimo, nella comunità e nella società.
Padre Pallotti voleva che tutti facessero parte dell'UAC – vescovi, sacerdoti, fratelli, religiose, laici e laiche –, e in questo senso rivolse un Appello al Popolo di Roma che vale per tutti i tempi: “Tutti, grandi e piccoli, formati, studenti, operai, ricchi e poveri, sacerdoti, laici, religiosi e secolari, commercianti e imprenditori, funzionari, artisti e artigiani, comunità e individui, ciascuno nel proprio stato, nella propria condizione, in base ai propri doni, possono dedicarsi alle opere dell'Apostolato Cattolico per ravvivare la fede, riaccendere la carità e diffonderle in tutto il mondo”.
Dopo aver consumato le sue forze per consolare e rafforzare gli altri, il sacerdote morì a Roma il 22 gennaio 1850. La sua fama di santità si diffuse, ed è stata confermata dalla Chiesa con la sua beatificazione, avvenuta il 22 gennaio 1950 ad opera di Papa Pio XII, e con la canonizzazione, celebrata il 20 gennaio 1963 da Papa Giovanni XXIII in pieno Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965).
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