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Il giorno in cui hanno provato ad umiliare san Francesco d’Assisi

SAINT FRANCIS
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 29/04/21
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Lo racconta padre Enzo Fortunato in "Francesco il ribelle", libro entrato nel catalogo degli Oscar Storia Mondadori, che racconta la vita di san Francesco con aneddoti e retroscena

Il saggio di padre Enzo Fortunato su San Francesco d'Assisi, “Francesco il ribelle” (Mondadori), entra a far parte del prestigioso catalogo Oscar Storia. A partire da oggi la nuova edizione sarà disponibile in tutte le librerie (pagine 144, euro 11). 

San Francesco d'Assisi è oggi più che mai uno dei personaggi chiave per comprendere come si vada configurando il cristianesimo all'inizio del terzo millennio. Con la semplicità, la mitezza e l’intenso fuoco interiore che hanno contraddistinto la sua vita, ancora dopo otto secoli attrae nel santuario di Assisi migliaia di persone ogni anno. 

Nelle pagine del libro di padre Enzo Fortunato, ricche di testimonianze letterarie e pittoriche, si delineano i luoghi che ha visitato, gli incontri che ha fatto, i gesti e le parole con cui ha formulato il suo messaggio, esplicitando quelli che sono stati il suo percorso personale e al contempo la sua rivoluzione culturale. Un libro che conduce a riflettere sul «ribelle» Francesco, e insieme mostra il volto del cristianesimo delle prossime generazioni. 

SAINT FRANCIS

Padre Enzo Fortunato racconta con semplicità ed essenzialità la storia di san Francesco, che parte da un episodio chiave. Il giorno in cui hanno provato ad umiliarlo. 

Francesco si ritira a pregare presso la decrepita chiesetta di san Damiano. In un’esperienza mistica avverte che il Cristo parla alla sua anima e gli dice: «Va’, Francesco, e ripara la mia Chiesa in rovina». L’intensità di quel momento gli rivela per la prima volta l’essenza del Crocifisso, l’abisso del dolore che separa il Padre dal Figlio, l’ora dell’ultimo grido.

Quel dolore interiore non lo abbandona più, e prefigura la comparsa delle stigmate. Lo aiuta il poter corrispondere, intanto, alla richiesta e riparare la casa del Signore: ricostruirla facendosi umile muratore. Vende stoffe e cavallo per finanziare il progetto, ma il padre, Pietro di Bernardone, venuto a saperlo, va su tutte le furie. Francesco fugge da casa, ritirandosi in una caverna.

Proviamo a immaginarlo: solo, malnutrito, sporco. Credendo che sia impazzito, i bambini cominciano a tirargli sassi per strada. Roso dalla vergogna, umiliato nel vedere il figlio, su cui tanto aveva investito, trattato come un idiota, Pietro lo chiude in casa. Dinanzi a una nuova fuga del figlio, forse favorita dalla madre impietosita, il padre decide di citare Francesco davanti ai consoli. Poi, si rivolge al vescovo. «Tutta Assisi» raccontano le fonti, assiste al processo nel palazzo vescovile. Il figlio ribelle accetta di restituire tutto, compresi i vestiti che portava indosso.

«Non sopportò indugi o esitazioni, non aspettò né fece parole; ma immediatamente, depose tutti i vestiti e li restituì al padre [...] e si denudò totalmente davanti a tutti dicendogli: “Finora ho chiamato te mio padre sulla terra. D’ora in poi posso dire con tutta sicurezza: Padre nostro che sei nei cieli, perché in lui ho riposto ogni mio tesoro e ho collocato tutta la mia fiducia e la mia speranza”».

E da che inizia la storia spirituale di San Francesco d’Assisi narrata da padre Enzo Fortunato. «Questo lavoro ha una sua caratterizzazione specifica - ha detto il cardinale Parolin - Si potrebbe dire che si tratta di una lettura ecclesiale del santo di Assisi. Perché non c’è dubbio sul fatto che Francesco sia anzitutto un uomo di Chiesa, fedele al papa, e che la Chiesa cattolica si misuri costantemente con l’eredità evangelica del santo di Assisi». 

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