Nella Chiesa cattolica, un santo canonizzato è una persona di cui viene riconosciuto ufficialmente che ha condotto una vita di eroica virtù quando era sulla Terra.
Il termine deriva dal latino sanctus, “santo”, e in genere si riferisce a tutti i fedeli che si sforzano di vivere una vita santa.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega:
“Canonizzando alcuni fedeli, ossia proclamando solennemente che tali fedeli hanno praticato in modo eroico le virtù e sono vissuti nella fedeltà alla grazia di Dio, la Chiesa riconosce la potenza dello Spirito di santità che è in lei, e sostiene la speranza dei fedeli offrendo loro i santi quali modelli e intercessori. « I santi e le sante sono sempre stati sorgente e origine di rinnovamento nei momenti più difficili della storia della Chiesa ». Infatti, « la santità è la sorgente segreta e la misura infallibile della sua attività apostolica e del suo slancio missionario »” (CCC, n. 828).
I santi erano perfetti?
La canonizzazione non significa che l'individuo fosse perfetto. Solo Gesù e la Beata Madre sono stati concepiti senza la macchia del peccato e hanno condotto una vita di assoluta perfezione.
La parola chiave in questa discussione sui santi è virtù “eroiche”, e si riferisce alla capacità del santo di superare le tendenze peccaminose e le tentazioni. I santi non erano immuni al peccato, e molti di loro hanno dovuto combattere per anni per vincere le proprie inclinazioni a peccare.
I santi non erano perfetti. Hanno commesso errori come chiunque altro. Quello che conferisce loro il titolo di “santo” nella Chiesa cattolica è il fatto che quando sono caduti non sono rimasti a terra. Con la grazia di Dio, queste donne e questi uomini santi si sono rialzati e sono andati avanti. È per questo che li imitiamo.