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Spotify l’inarrestabile rivoluzione dell’ascolto.

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Umberto Macchi - pubblicato il 27/04/21
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La piattaforma europea che ha cambiato l’arte del sentire

Passa il tempo ma lui no, stiamo parlando della piattaforma Spotify nata in Svezia il 10 ottobre 2008 ha rivoluzionato il modo in cui ascoltare musica. Sembra poco, ma non lo è. Collegati a questa piattaforma ci sono all’incirca 271 milioni di persone i quali possono scegliere tra circa 40 miloni di brani.

I numeri per renderci conto dell’esperienza condivisa, e di come il tempo dell’ascolto è cambiato dal “faccio suonare un vinile” e un “seleziono un brano su Spotify”. Non è soltanto una questione legata alla comodità, ma alla gestualità e all’importanza dell’atto. Si tratta di un cambiamento lento, che ha modificato le gestualità dell’ascolto, e per la generazione che vanno dai Boomer in su, si tratta di un cambiamento che preclude l’utilizzo della famosa frase “ai miei tempi”. I tempi sono cambiati, tanto che i fondatori dell’azienda hanno come obiettivo quello di diventare la piattaforma audio di riferimento nel mondo. Un solo luogo per tutti i gusti.

Leggiamola quindi con l’ottica di questa ultima frase. La tecnologia digitale è in assoluto lo strumento più aggregante di cui la storia dell’uomo ne ha testimonianza, si tratta di creare luoghi di interscambio virtuali in cui è possibile compiere scelte individuali e collettive. Su Spotify oltre ad avere la possibilità di ascoltare tutta la musica del mondo anche in maniera gratuita (in questo caso l’unico inghippo è la pubblicità che ovviamente fa il suo dovere), puoi creare una tua Playlist e condividerla tu stesso con chi ha voglia di ascoltare il tuo gusto. Attualmente Spotify, senza tremore alcuno, sta portando alla chiusura di Itunes che fino a pochi anni fa era l’indiscusso nuovo padrone delle note occidentali.

La rivoluzione quindi è nella creazione di un canale di condivisione in grado di contenere musica, gusti, persone e scelte personali.

Ma questa è una storia nota. Ciò che rende questa piattaforma uno strumento realmente differente è la trasformazione che ha avuto negli anni in luogo di interesse per l’apprendimento. Cioè la possibilità di selezionare ed ascoltare podcast su qualsiasi argomento. Si tratta di un nuovo e straordinario mercato dell’informazione in cui privati, aziende, politici (uno dei primi Podcast della piattaforma aveva come narratore Barck Obama), eminenze e commesse possono tenere corsi di aggiornamento, parlare delle proprie esperienze o tenere lezioni magistrali, come Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia – Curato da: Fabrizio Mele, tra i più ascoltati in Italia.

Attualmente i podcast disponibili sono circa 1 milione, e Spotify offre un catalogo completo per seguire i contenuti perfetti per le tue esigenze. La grande varietà dell’offerta rende necessaria l’introduzione di strumenti che permettano agli ascoltatori di orientarsi al meglio e trovare nuovi podcast e nuovi creator da ascoltare. Stiamo parlando della più grande piattaforma audio streaming nel mondo.

Questa è una storia che deve essere letta, e magari la prossima volta troverete un link, che vi condurrà direttamente alla mia voce, dentro Spotify e sentirete un’altra storia, mentre camminate, quando state guidando la vostra auto, o in attesa che l’acqua finalmente bolla per buttare la pasta. Perché ciò che vi interessa, comunque, vi raggiunge sempre.

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