Domenica 25 luglio si celebrerà la prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani. Il tema scelto dal Papa è «Io sono con te tutti i giorni», tratto dal Vangelo di Matteo (28, 20). Con questa espressione Francesco ha voluto far sentire «la vicinanza del Signore e della Chiesa alla vita di ciascun anziano, specialmente in questo tempo difficile di pandemia». E se la situazione sanitaria lo consentirà, il 25 luglio il Pontefice presiederà la messa vespertina nella basilica di San Pietro.
«Io sono con te tutti i giorni» è anche una promessa di vicinanza e speranza che giovani e anziani possono esprimersi a vicenda. Non solo i nipoti e i giovani, infatti, sono chiamati a farsi presenti nella vita degli anziani, ma anche anziani e nonni hanno una missione evangelizzatrice, di annuncio, di preghiera e di generazione dei giovani alla fede.
Per favorire la celebrazione della Giornata nelle Chiese locali e nelle realtà associative, il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita proporrà, da metà giugno, alcuni strumenti pastorali che saranno disponibili sul sito www.amorislaetitia.va.
È stato lo stesso Francesco ad annunciare personalmente, all’Angelus di domenica 31 gennaio, la decisione di istituire in tutta la Chiesa la celebrazione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che si tiene, appunto, la quarta domenica di luglio, proprio in prossimità della memoria liturgica dei santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù.
Il cardinale prefetto del Dicastero organizzatore, Kevin Joseph Farrell, ha fatto presente che «si tratta del primo frutto dell’Anno “Famiglia Amoris laetitia“, un dono a tutta la Chiesa destinato a rimanere negli anni. La pastorale degli anziani è una priorità non più rinviabile, per ogni comunità cristiana». Nell’enciclica Fratelli tutti, ha evidenziato il porporato, «il Santo Padre ci ricorda che nessuno si salva da solo. In questa prospettiva è necessario fare tesoro della ricchezza spirituale e umana che è stata tramandata attraverso le generazioni».
«Il nostro Dicastero — ha affermato il cardinale — ha già organizzato il primo Congresso internazionale di pastorale degli anziani e da oggi ci sentiamo ancora più impegnati a lavorare per rimuovere la cultura dello scarto e valorizzare i carismi dei nonni e degli anziani».
A questo proposito, padre Alexandre Awi Mello, segretario del Dicastero, ha fatto notare che «riconoscere il valore ecclesiale della fede vissuta dai semplici è uno dei tratti di questo pontificato destinati a modellare il futuro della Chiesa». E che «le scelte di istituire le Giornate mondiali dei poveri, e dei nonni e degli anziani sono in profonda sintonia, poiché manifestano che poveri e anziani non sono “clienti” della Chiesa, ma una parte rilevante del laicato cattolico». L’istituzione della Giornata, dunque, «è un atto coerente con il magistero di Papa Francesco e con la sua ecclesiologia popolare e sinodale».
Gli anziani, secondo padre Awi Mello, «sono nostri compagni nella fede e custodi del futuro. L’istituzione della Giornata a loro dedicata — da celebrare in maniera straordinaria una volta all’anno — invita a riconoscere il posto privilegiato che loro spetta all’interno del popolo, delle nostre famiglie e della vita ordinaria delle nostre comunità, e a nutrire sentimenti di stima e gratitudine nei loro confronti. Non è un problema di carità o di giustizia, pur necessarie: si tratta di onorare il padre e la madre, provando a cogliere il valore della loro presenza e del loro protagonismo all’interno della storia».