Abbandonata alla nascita dai suoi genitori biologici, che non accettavano il suo handicap, Amy Brooks – nata senza braccia e senza gambe – avrebbe potuto conoscere un destino tragico, del tutto privo di amore famigliare.
Fortunatamente, Dio non l'ha abbandonata e ha messo sul suo cammino dei genitori adottivi che l'hanno amata immediatamente: genitori amorevoli e soprattutto determinati a offrirle una vita come quella di tutti gli altri bambini.
Malgrado lo scetticismo dei medici, i quali dubitavano che Amy sarebbe mai potuta diventare indipendente, i suoi genitori hanno sempre voluto affidarle delle responsabilità e trattarla come gli altri figli. Un'attitudine che ha permesso ad Amy di non sentirsi mai inferiore o svantaggiata. La fede, molto vivace in casa, ha segnato pure molto a fondo la bambina durante la sua infanzia:
Per condividere la sua lotta, ha aperto qualche anno fa un canale YouTube in cui mostra come fa a fare le cose da sé. Ha scritto anche due libri e condivide regolarmente le sue esperienze facendo conferenze in giro.
Tra i suoi sogni più grandi, coltiva la speranza di imparare a cucire: una macchina da cucire adattata le serve alla bisogna.
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Ormai Amy dipinge, cucina, si pettina e si trucca da sola ogni giorno. Piccoli gesti scontati per alcuni ma preziosissimi per lei, segno della sua indipendenza. A questa felicità quotidiana si aggiunge la gioia di aver incontrato l'amore della sua vita: ha recentemente pubblicato sul suo account Instagram dei post in cui ringrazia il suo fidanzato per il sostegno, le preghiere, il tempo e la forza che ogni giorno le dà.
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[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]