Un mistero che durava da 143 anni sta per avere fine, visto che gli esperti ritengono di aver identificato le ossa di due martiri cattolici. La rivelazione è giunta grazie a Jan Graffius, curatrice di Stonyhurst Collections, che ha condotto le indagini.
Noti comeHollywell Bones (Ossa di Hollywell), i resti di due individui sono stati scoperti per la prima volta nella soffitta di Hollywell nel 1878. La proprietà di Hollywell è stata a lungo associata alla Chiesa cattolica come luogo di pellegrinaggio, e contiene il pozzo di Santa Winifred, che attira i pellegrini da mille anni. Il luogo era popolare anche durante i periodi di dura persecuzione nei confronti dei cattolici.
La presenza dei resti a Hollywell era il primo fattore a indicare che potevano essere appartenuti a sacerdoti martirizzati. Prima della Riforma, Hollywell ospitava i Gesuiti, che anche durante la persecuzione rimasero lì, esercitando clandestinamente il proprio ministero per più di un secolo e mezzo. Ci sono molti documenti relativi a reliquie di martiri riferite ai Gesuiti di Hollywell, tra cui quelle di San Tommaso di Hereford.
Secondo Jesuit Collections, una “scatola di legno contenente due teschi” è stata scoperta insieme a una serie di altre ossa. Uno dei teschi aveva il cranio perforato, suggerendo che era stato posto su una picca. Le ossa, però, riportavano segni di traumi simili ai resti di persone uccise impiccate, sventrate e squartate, una sentenza comune per i sacerdoti cattolici nel XVII secolo.
Il fatto che le ossa siano state preservate e nascoste suggerisce che appartenessero a figure importanti per la popolazione cattolica minoritaria. I cattolici che ottennero e nascosero queste reliquie lo fecero a un notevole rischio. Se scoperti, sarebbero stati soggetti allo stesso tipo di esecuzione. Il resoconto di Jesuit Collections conclude che i resti appartenevano a martiri cattolici, probabilmente sacerdoti, e che vennero tenuti insieme perché in vita i due personaggi erano strettamente associati.
In un'intervista alla CNA, Graffius ha spiegato che una consultazione con esperti di martiri inglesi l'ha portata alla vita dei santi Philip Evans e John Lloyd. Evans e Lloyd furono inseparabili nei mesi precedenti la loro morte, e sono associati ancora oggi. Jesuit Collections, che ha scritto un lungo resoconto sui due sacerdoti martirizzati, annota:
“John Lloyd e Philip Evans vennero processati insieme, condannati insieme, condivisero la stessa cella in prigione, vennero giustiziati insieme e sono stati beatificati insieme nel 1929, in segno di riconoscimento della loro amicizia e dell'unione spirituale che li ha sostenuti l'un l'altro”.
Una volta che ha conosciuto i due santi, la Graffius ha iniziato a notare molte somiglianze tra la loro storia e quella raccontata dalle ossa. I due individui vennero giustiziati con lo stesso metodo e nello stesso lasso di tempo. Il fatto che fossero così uniti durante la prigionia supporta ulteriormente il fatto che le reliquie siano state conservate insieme.
Secondo Jesuit Collections, la teoria è ulteriormente sostenuta dai documenti che affermano che la testa di Evans venne impalata dopo la morte, mentre a quella di Lloyd non accadde. Ciò spiegherebbe perché solo uno dei teschi riporti un foro. Con queste prove, la Graffius confida nel fatto che le “ossa di Hollywell” siano le reliquie di San Philip Evans e San John Lloyd.
“È quindi perfettamente sensato dal punto di vista logico e storico che le ossa di questo uomini così strettamente associati tra loro siano state salvate insieme e conservate insieme”, ha detto alla CNA. “Riuscire a dire con un buon grado di affidabilità 'Ecco chi sono' è molto emozionante”.