Di fatto il mirror world non esiste ancora, ma è proprio lì dietro l’angolo che ci aspetta. Mirror world non è altro che la rappresentazione digitale del mondo reale. Entro breve, ogni luogo e ogni oggetto nel mondo fisico avrà il suo gemello digitale a grandezza naturale nel mirror world. Sì, avete capito bene: ogni posto, ogni edificio, ogni stanza, ogni lampione, ogni strada che troviamo nella realtà avrà la sua copia nel mondo virtuale.
Stiamo infatti costruendo una mappa 1:1 del mondo reale di dimensioni incredibili, un nuovo mondo che diventerà la prossima piattaforma digitale. E già ora è possibile vederne delle parti grazie a un visore AR (realtà aumentata): un pezzo alla volta, questi frammenti vengono assemblati a formare un luogo condiviso e parallelo al mondo reale. Un esempio primitivo di mirror world? Google Earth.
Si tratta di una riproduzione integrale, completa, abitabile della realtà, completamente immersa e fusa in essa. Gli scienziati e i ricercatori di tutto il mondo sono impegnati nel progetto che mira a costruire luoghi virtuali che si sovrappongano a quelli reali. Luoghi digitali che saranno del tutto simili a quelli reali, edifici che avranno volume, oggetti che avranno sostanza e potranno essere manipolati, strade che avranno strati di superfici, insomma tutto sarà mirato a rendere il più reale possibile la realtà virtuale e noi ne faremo esperienza proprio come facciamo nel mondo fisico. Il mirror world non solo rifletterà l’apparenza di qualcosa, ma anche il suo contesto, la sua funzione e il suo significato. Il teorico della iperrealtà Keiichi Matsuda ha dichiarato: “Il mirrorworld ti immerge nel digitale senza rimuoverti dallo spazio in cui vivi. Sei ancora presente, ma su un differente piano della realtà”. Pazzesco, vero? Eppure, nel prossimo futuro, realistico.
Realtà e digitale si fonderanno, un po’ come già abbiamo visto in Pokemon Go, il gioco che immerge personaggi virtuali nella realtà degli spazi aperti, ma in modo molto più complesso.
Oggi esistono già altre applicazioni per smartphone attraverso le quali è possibile, per esempio, inquadrare tutti i monumenti che si incontrano durante una visita per scoprire il loro nome, storia e caratteristiche. In futuro, le persone che abbiamo conosciuto potrebbero invece indossare un’etichetta digitale riportante il loro nome, permettendoci di riconoscerle al volo se le incrociamo. Potremo inoltre lasciare un appunto digitale sulla vetrina reale di un negozio, per ricordarci o segnalare a un amico – la prossima volta che passeremo o passerà di qui – un capo d’abbigliamento che volevamo acquistare. Saremo in grado di svolgere ricerche in uno spazio fisico così come facciamo in un testo, collegheremo gli oggetti attraverso link in una rete fisica, proprio come succede nel web.
La prima grande piattaforma tecnologica è stata il web, che ha digitalizzato le informazioni, assoggettando la conoscenza al potere degli algoritmi e ha finito per essere dominata da Google. La seconda grande piattaforma sono stati i social media, che hanno digitalizzato le persone e assoggettato il comportamento umano e le relazioni al potere degli algoritmi. Adesso ci troviamo agli albori della terza piattaforma, che digitalizzerà tutto il mondo.
La realtà aumentata è la tecnologia alla base del mirror world, e lì ogni cosa avrà un gemello digitale che l’accompagna. Tutto questo accadrà più rapidamente di quanto si pensi. Un esempio? Con un occhio al telefono, si potrà girare tra l’arredamento virtuale, godendo dell’illusione di uno scenario tridimensionale. Potremo quindi mettere un divano virtuale nel nostro soggiorno, provare a sistemarlo in angoli diversi della stanza e cambiare il tessuto con cui è rivestito. Quello che vedremo sarà molto vicino a ciò che avremo. Nel mirror world gli oggetti esisteranno in relazione agli altri oggetti. Quando guarderemo in una stanza, il sistema raccoglierà tutto pezzo per pezzo, informandoci che lì sulla parete c’è un quadro e là una tappezzeria a fiori, e che questo è un vaso di tulipani e quello un tappeto persiano antico, e che laggiù c’è un posto vuoto che sembra fatto apposta per metterci il nostro divano nuovo e magari anche una bella lampada… E non sarà necessario usare occhiali Ar, si potrà partecipare usando quasi ogni tipo di dispositivo: tutto ciò che è connesso a internet sarà connesso al mirror world.
Come il web e i social media prima, il mirror world si dispiegherà e crescerà, creando problemi indesiderati e benefici inattesi. Ci vorrà almeno un decennio prima che questo nuovo mondo virtuale si sviluppi tanto per essere usato da milioni d’individui, ma oggi siamo sufficientemente vicini alla nascita di quella che sarà la più grande conquista dell’umanità. La tecnologia è in grado di conferire sempre nuovi “superpoteri”: è un bene prezioso nelle mani dell’umanità, ma deve essere usato con responsabilità. Sono sicuro che anche questa scoperta creerà nuovi problemi, è vero, ma anche nuove e infinite possibilità.