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“L’Angelo della Resurrezione”, un’immagine curiosa dal Perù

LIMA
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Pablo Cesio - pubblicato il 09/04/21
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Situata all'ingresso di un famoso cimitero di Lima, invita alla riflessione in ore difficili per l'America Latina nella sua lotta al coronavirus

L'America Latina e le immagini che parlano della Resurrezione. Opere di questo tipo si possono trovare in tutto il continente, da quelle che raffigurano il Cristo risorto ad altre curiose come quella che presentiamo in questa occasione.

È il cosiddetto “Angelo della Resurrezione”, un'immagine commissionata nel 1875 alla fonderia Barbezat & Co. Val D’Osne. L'autore è lo scultore francese Hippolyte Francois Moreau, ed è collocata su un piedistallo all'ingresso del cimitero El Ángel di Lima (Perù).

Questa immagine, di taglio industriale e originaria dell'Europa, ha dato il nome a un cimitero ad Áncash, nel distretto El Augusto di Lima. L'obiettivo era contare su un nuovo spazio per seppellire i defunti, visto che la capacità del cimitero Presbítero Matías Maestro aveva raggiunto il limite a metà Novecento.

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Il restauro

Col passare degli anni, l'immagine dell'“Angelo della Resurrezione”, con una tromba in mano, si è deteriorata. Ciò ha fatto sì che il Comune prendesse l'iniziativa, e nel 2020 è stato effettuato il restauro. Qualcosa di simile è accaduto al monumento al sacerdote Jorge Dintilhac, presbitero dei Sacri Cuori e fondatore della Pontificia Università Cattolica del Perù nel 1917. Tutte le azioni mirano a rivalutare il centro storico.

I lavori sono stati svolti durante il periodo di isolamento, e si è riusciti, ad esempio, a eliminare l'ossidazione, oltre che a curare maggiormente la protezione.

Risurrezione e speranza

Attraverso un video pubblicato dal Comune di Lima nel 2020, il funzionario Luis Martín Bogdanovich ha spiegato come si è svolto il processo e il suo significato:

“Il processo di restauro consiste in una diagnosi dell'oggetto, ed è stata realizzata una pulizia profonda (...). L'importanza di recuperare queste sculture, ancor più nel contesto del bicentenario dell'indipendenza, sta nel fatto che ci permette di guardare nuovamente la bellezza della città e di ricollegarci alle persone o ai simboli che non dobbiamo mai dimenticare”, ha affermato.

“In questo caso simboleggiano qualcosa che ci interessa in modo diretto, ancor più in questo periodo, ovvero la resurrezione e la speranza di fronte alle difficoltà, di fronte alla morte”.

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