Fin dalla più tenera età, Dorothée Quoniam si esercitò nell'orazione, soprattutto grazie alla madre, e sviluppò una robusta vita interiore. A 11 anni, accolta nell'orfanotrofio parigino delle Figlie della Carità, esercitò una buona e profonda influenza sulle compagne.
Forte di questo dono, a 19 anni le suore le chiesero di lavorare con loro per sollevare gli animi delle orfanelle. Quando poi divenne carmelitana, col nome di suor Marie-Aimée de Jésus, sostenne le sorelle durante la Guerra franco-prussiana con la sua tranquilla fiducia e la sua inalterabile pace interiore: in quegli ultimi quattro anni di vita (dal 1870 al 1874) sarebbe stata anche Maestra delle Novizie.
Fu autrice di differenti opuscoli spirituali, l'ultimo dei quali – condotto sotto la supervisione del direttore spirituale Pierre Gamard s.J. – fu nientemeno che una replica alla “Vita di Gesù” di Ernest Renan (pubblicata nel 1863): “Gesù Cristo è il Figlio di Dio” è il titolo del libro scritto «per vendicare lo Sposo» dall'acre demitizzazione dell'allora quarantenne storico e letterato.
La sua opera più famosa resta I dodici gradi del silenzio, che nel XX secolo anche Edith Stein avrebbe prefato (e che avrebbe ispirato l'omonima suite per organo di Christophe d'Alessandro): si tratta di piste per acquisire una durevole pace interiore, ovvero di eccellenti consigli per lottare contro l'agitazione e lo stress quotidiano del mondo contemporaneo.
1Il silenzio delle parole
Tutti i giorni siamo inondati di messaggi, mail, notifiche… Ma i messaggi che inviamo sono davvero tutti necessari, oppure potremmo ridurne il ritmo e liberare un po' di spazio mentale? Riuscireste a stabilire degli orari prima e oltre dei quali non inviate messaggi?
2Il silenzio dei movimenti
Avete qualche tic nervoso? Vi è capitato di notare, ad esempio, che dondolate le gambe quando riflettete o vi annoiate? Appena lo notaste, potreste realizzare che questo movimento non vi è di vero aiuto: è possibile cambiare questa abitudine. Cercate di individuare i vostri movimenti inconsci: sono solo un sovraccarico, vi rendono meno calmi e più occupati.
3Il silenzio dell'immaginazione
Passate molto tempo a riflettere sul futuro? Da “cosa faremo per pranzo” a “stasera dopo il lavoro” o “domani”? In casi come questi, è preferibile concentrarsi sul momento presente, se volete favorire la pace interiore.
4Il silenzio della memoria
Attardarsi troppo sul passato – soprattutto se siete in preda a ricordi negativi – nuoce al mantenimento della pace. Cessate di fare troppi viaggi nel passato.
5Il silenzio riguardo alle persone
Marie-Aimée de Jésus lo chiamava il “silenzio con le creature”. Si tratta di quando ci rallegriamo mentalmente (e inutilmente) di situazioni o di conversazioni passate. Un tarlo in testa che rende instabili e priva della pace.
6Il silenzio dei sentimenti
Quel che sentite è importante, ma capita che ci si concentri troppo sui sentimenti, sulle emozioni. Quando si dà troppo peso alle emozioni queste possono dissipare ogni grammo di pace che si sia riusciti a mettere da parte. Ricordate sempre che potete sempre restare padroni di voi stessi malgrado i sentimenti, soprattutto quando sapete quel che dovete fare ma semplicemente non volete farlo.
Suor Marie-Aimée de Jésus sarebbe morta a 35 anni nel Carmelo parigino (oggi Créteil) dell'Avenue de Saxe: era il 4 maggio 1874, e da poco più di un anno nella sua terra d'origine – la Normandia – era venuta al mondo un'altra futura stella del firmamento carmelitano, Thérèse Martin, che il mondo avrebbe conosciuto come Santa Teresina.
[traduzione dal francese e adattamento a cura di Giovanni Marcotullio]