di Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Papa Francesco, in una Piazza san Pietro quasi deserta, parla ai piccoli con le sue mani che accarezzano i capelli di un bimbo, che si avvicina a lui al termine della Via Crucis, poi con il braccio che ne stringe a sé un altro. Alla fine sono quattro, tra i tre e i sei anni, che accompagnano per un breve tratto il Papa quando lascia il sagrato. Poi, prima che Francesco si ritiri all’interno della Basilica con il maestro delle celebrazioni liturgiche Guido Marini, sotto il grande crocifisso che domina la facciata del tempio, si avvicinano altri due bambini della casa famiglia Mater Divini Amoris, insieme a due religiose educatrici, delle Figlie della Madonna del Divino Amore, mentre la schola intona un canto gregoriano.
Sono le ultime immagini del rito che si è tenuto per la seconda volta, a causa della pandemia, in Piazza San Pietro, abbandonando così il tradizionale e suggestivo scenario del Colosseo. Ma negli occhi rimarrà la grande croce luminosa disegnata dalle torce e distesa sulla piazza vuota, con l’obelisco al centro, la base sul sagrato e le due braccia che arrivano fino alle fontane sui due lati. E nel gruppo dei portatori della croce, che camminano proprio all’interno della grande croce luminosa, una suora e un bambino che portano una fiaccola insieme, quasi abbracciati.
Le meditazioni e le preghiere scritte dagli scout del Foligno I e dai ragazzi del catechismo della parrocchia romana dei Santi Martiri d’Uganda, ci hanno aiutato a guardare alle sofferenze dell’umanità, soprattutto in questo tempo segnato dalla pandemia, attraverso gli occhi dei più piccoli. A scandirle, nell’atrio della Basilica, quattro lettori giovanissimi, una ragazza e una bambina e due ragazzini, tra i quali uno scout umbro, che in alcuni passaggi non hanno nascosto l’emozione.
Quando la lettrice più piccola arriva alla nona stazione, ed esprime “la tristezza della solitudine” che a volte diventa insopportabile, il sentirsi dei bambini “abbandonati da tutti”, e lamenta che le mancano i nonni, che non vede da un anno perché “potremmo farli ammalare di covid”, le amiche della pallavolo e gli scout, il Papa nella preghiera successiva chiede al Signore: “illuminaci in questa notte buia, perché non ci smarriamo in questo periodo difficile”.