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Sopravvissuto più di un mese da solo nella foresta amazzonica: «La fede mi ha salvato»

ANTONIO SENA
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Pablo Cesio - pubblicato il 01/04/21
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A fine gennaio un pilota brasiliano, Antonio Sena, è stato costretto a un atterraggio di emergenza nel cuore della foresta amazzonica. Dopo 36 giorni di cammino in piena giungla è finalmente stato soccorso: «Solo la fede in Dio – ha dichiarato – mi ha fatto credere che sarei uscito di là».

È nel cuore della foresta amazzonica – in una giungla ostile, da solo – che Antonio Senza ha toccato con mano la forza della fede. Pilota d’aviazione brasiliano, il 28 gennaio scorso Antonio Sena consegnava del diesel per una miniera d’oro (illegale) situata nel nord del Paese, quando l’unico motore del suo aereo ha cessato di funzionare. Un evento che l’ha costretto a un atterraggio di urgenza in piena foresta amazzonica. 

ANTONIO SENA

Una volta a terra ha compreso rapidamente che, malgrado l’S.O.S. inviato via radio, la densità della foresta e la folta vegetazione pregiudicavano ogni operazione di salvataggio. È riuscito a recuperare – poco prima che il veicolo prendesse fuoco – poche cose tra cui un coltello, una torcia e del pane… 

I primi giorni di cammino sono stati particolarmente difficili, per il pilota (che si è recentemente confidato col giornale boliviano El Deber): 

Gli passarono per la testa molte cose, e decise allora di fare «una conversazione franca con Dio»: 

In capo a 36 giorni di cammino, Antonio Senza finì per udire rumori che segnalavano una presenza umana e incappò in un gruppo di persone venute a raccogliere noci brasiliane: 

ANTONIO SENA

Questo evento ha sconvolto il pilota e gli ha aperto gli occhi sull’importanza della fede: 

ANTONIO SENA

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] 

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