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Mea culpa del cardinale di Colonia sugli abusi sessuali nascosti

Rainer Maria Woelki, cardinale della Chiesa tedesca e arcivescovo di Colonia.

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 25/03/21
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Woelki ammette le omissioni. “Non ho fatto tutto ciò che è umanamente possibile”

Il cardinale Rainer Maria Woelki, arcivescovo di Colonia, ha ammesso la sua negligenza nell’affrontare casi di abusi sessuali, ma esclude di dare le dimissioni. 

Nel corso di una conferenza stampa indetta per presentare le conseguenze derivanti dal rapporto sugli abusi sessuali compiuti nell’arcidiocesi di Colonia, presentato lo scorso 18 marzo, Woelki ha ribadito che in un caso ha “agito in modo rispettoso e legalmente sicuro”.

Ha sottolineato però che “non si tratta solo di fare la cosa giusta, si tratta di fare tutto ciò che è umanamente possibile, e non l’ho fatto”. 

Nel caso in questione (definito “Fall O”) Woelki non denunciò alle istituzioni vaticane un caso di abuso per lo stato di salute del sospettato. “Anche se sembrava senza speranza e il risultato era prevedibile, sarebbe stato meglio se l’avessi fatto”, ha considerato il cardinale. 

Woelki ha anche ammesso la negligenza riguardo a un altro caso di abusi sessuali nella Chiesa di Colonia. Woelki si è rammaricato di aver reintegrato un sacerdote con compiti limitati su istruzione ricevuta dalle competenti autorità vaticane, nonostante gli atti compiuti dal sacerdote fossero comprovati. È stato solo nel 2018 che il sacerdote è stato sospeso da Woelki dopo che sono state rese note nuove accuse (Agensir, 23 marzo).

Intanto Papa ha nominato membro della Commissione Pontificia per la Tutela dei Minori Juan Carlos Cruz. E' una delle vittime che per primo denunciò, allo stesso Papa, gli abusi da parte del clero nel suo Paese, il Cile.

Papa Francesco ha poi prorogato tutti gli altri membri della stessa Commissione. (ANSA, 24 marzo).

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