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Zona rossa, le regole da seguire per la messa a Pasqua e in Settimana Santa

CANDLELIGHT PROCESSION AND ROSARY
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 24/03/21
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Autocertificazione sempre a portata di mano e si deve andare alla chiesa più vicina. Durante le celebrazioni sono previsti numerosi cambiamenti, dalla Domenica delle Palme al Venerdì Santo. Il vescovo diocesano decide su processioni e riti della pietà popolare

Pasqua in “zona rossa”: ecco le regole per andare a messa e partecipare alle  celebrazioni liturgiche della Settimana Santa. Anche quest’anno subiscono modifiche a causa dell’emergenza Covid-19. 

La Conferenza Episcopale Italiana offre alcune indicazioni per le celebrazioni della Settimana Santa, riportate nella “Nota della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti” (Prot. N. 96/21) (chiesacattolica.it).

Innanzitutto si esortano i fedeli alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche nel rispetto: 1) dei decreti governativi riguardanti gli spostamenti sul territorio (portare sempre con sé l’autocertificazione e andare a messa alla chiesa più vicina a casa); 2) delle misure precauzionali contenute nel Protocollo stipulato con il Governo il 25 marzo 2020.

COVID

Solo dove strettamente necessario o realmente utile, si favorisca l’uso dei social media per la partecipazione alle stesse. Si raccomanda che l’eventuale ripresa in streaming delle celebrazioni sia in diretta e mai in differita e venga particolarmente curata nel rispetto della dignità del rito liturgico. 

La Nota chiede “di facilitare e privilegiare la diffusione mediatica delle celebrazioni presiedute dal Vescovo, incoraggiando i fedeli impossibilitati a frequentare la propria chiesa a seguire le celebrazioni diocesane come segno di unità”. I media della CEI – a partire da Tv2000 e dal Circuito radiofonico InBlu2000 – copriranno tutte le celebrazioni presiedute dal Santo Padre nel corso della Settimana Santa e a Pasqua.

Per la Domenica delle Palme, la Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme sia celebrata con la seconda forma prevista dal Messale Romano. 

Nel rispetto delle norme anti Covid, si evitino assembramenti dei fedeli. I ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma portato con sé. In nessun modo ci sia consegna o scambio di rami (da mano a mano, ndr). Dove si ritiene opportuno si utilizzi la terza forma del Messale Romano, che commemora in forma semplice l’ingresso del Signore in Gerusalemme.

La Messa crismale sia celebrata la mattina del Giovedì Santo o, secondo la consuetudine in alcune Diocesi, il mercoledì pomeriggio. Qualora fosse impedita “una significativa rappresentanza di pastori, ministri e fedeli”, il Vescovo diocesano valuti la possibilità di spostarla in un altro giorno, entro il tempo di Pasqua.

Il Giovedì Santo, nella Messa vespertina della “Cena del Signore” sia omessa la lavanda dei piedi. Al termine della celebrazione, il Santissimo Sacramento potrà essere portato, come previsto dal rito, nel luogo della reposizione in una cappella della chiesa dove ci si potrà fermare in adorazione, nel rispetto delle norme per la pandemia, dell’eventuale coprifuoco ed evitando lo spostamento tra chiese al di là della propria parrocchia.

Il Venerdì Santo, riprendendo l’indicazione del Messale Romano (“In caso di grave necessità pubblica, l’Ordinario del luogo può permettere o stabilire che si aggiunga una speciale intenzione”, n. 12), il Vescovo introduca nella preghiera universale un’intenzione “per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti”. 

L’atto di adorazione della Croce mediante il bacio sia limitato al solo presidente della celebrazione.

La Veglia pasquale potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito, in orario compatibile con l’eventuale coprifuoco. La messa di Pasqua in programma il sabato sera, infatti, deve terminare prima delle ore 22: essendo la "zona rossa" molto rigida, sopratutto in questa giornata, vi raccomandiamo di seguire con molta attenzione le regole indicate.

Le presenti indicazioni sono estese a seminari, collegi sacerdotali, monasteri e comunità religiose. Per quanto riguarda le espressioni della pietà popolare e le processioni, sia il Vescovo diocesano ad offrire le indicazioni convenienti nel rispetto delle norme anti Covid.

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