I monasteri d'Irlanda prosperavano già prima che l'Inghilterra acquisisse i rudimenti della cristianità. Spesso costruiti in luoghi remoti o inaccessibili per allontanarsi dal mondo, questi edifici religiosi divennero un punto di svolta per il mondo. Nell'Alto Medioevo erano porti di carità e di sapere, e nel corso di quell'epoca aumentarono il proprio prestigio.
1500 anni fa, però, i monasteri irlandesi erano già diventati vittime del loro successo. Prima i Vichinghi, poi gli Inglesi li saccheggiarono per le loro ricchezze, e a volte oltre a depredarli li distruggevano. Queste incursioni non erano tuttavia niente rispetto alla distruzione sanzionata a livello ufficiale del XVI secolo. Enrico VIII “sciolse” ogni casa religiosa in Inghilterra, e il più possibile in Irlanda. Quello che non era stato spazzato via da lui venne distrutto un secolo dopo da Oliver Cromwell.
I proprietari terrieri irlandesi cercarono di proteggere monaci, suore e frati, a volte evitando anche la distruzione dei loro edifici, ma si poteva fare poco per preservare il contenuto di quelle strutture di pietra spesso immense. Grandi biblioteche e collezioni d'arte sacra vennero saccheggiate o date alle fiamme, e oggi di tutta quella magnificenza restano perlopiù gusci vuoti.