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Come si crea la redazione di un sito diocesano

WECA TUTORIAL SITO REDAZIONE
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Alcune indicazioni preziose per ogni realtà diocesana che intenda organizzare la redazione di un sito Internet. Dotarsi di una redazione funzionale, infatti, è possibilmente ancora più importante di molti aspetti tecnici

di Andrea Canton

Per mantenere un sito diocesano o parrocchiale aggiornato nel tempo, il sito deve avere una redazione che ne curi i contenuti. Nel tutorial di questa settimana analizziamo come si crea, si organizza e si mantiene questa redazione.

Sia che si tratti di un piccolissimo gruppo di 2 o 3 persone, sia che si tratti un gruppo più allargato, che comprenda anche persone di uffici o settori diversi, perché il lavoro proceda in modo da ottenere il miglior risultato possibile, è importante che questa redazione sia organizzata in modo efficiente e funzionale al lavoro da svolgere.

Il rischio altrimenti è quello di avere un sito povero di contenuti e aggiornato in modo occasionale, con momenti di silenzio anche di mesi, che quindi difficilmente raggiunge gli utenti che potrebbero essere interessati alle nostre attività e contenuti.

Solitamente nella redazione di un giornale cartaceo o online sono distinguibili una serie di ruoli strutturati (Direttore responsabile, Vicedirettori, Caporedattori, Capiservizio) che si occupano di coordinare e orientare il lavoro di giornalisti e inviati, così come esistono una serie di procedure e di documenti che organizzano la produzione degli articoli.

Naturalmente per gestire un piccolo sito diocesano non è necessario strutturarsi in modo così articolato (a meno di non avere una realtà veramente grande e strutturata), ma ci sono alcuni elementi organizzativi che non possono mancare per fare un buon lavoro.

In primo luogo in una redazione di una testata esistono un capo-redattore e una linea editoriale: anche se non per forza in termini formali, ma almeno in termini sostanziali questi due elementi devono essere presenti anche nella redazione di un sito diocesano.

Il caporedattore è infatti quella figura che coordina il lavoro di tutti i redattori, fissa le scadenze, si fa garante del calendario delle pubblicazioni e della linea editoriale. Questa figura di coordinamento e di indirizzo non può mancare neanche nella nostra redazione di un sito e deve essere chiaramente riconoscibile. Questo è molto utile non solo per il lavoro ordinario, ma anche perché tutti sappiano a chi rivolgersi in caso di eventuali “crisi” (la comunicazione di un evento importante o grave).

La linea editoriale fissa il tono di voce che vogliamo tenere nello scrivere e il contenuto generale della nostra comunicazione. È bene definirlo almeno all’inizio del nostro lavoro o all’inizio di un nuovo anno di lavoro redazionale, in modo che sia stabilito chiaramente e sia noto a tutti quelli che contribuiscono al sito.

Per fissare la nostra linea editoriale è importante almeno all’inizio del lavoro, raccogliere insieme la redazione per ragionare su 3 elementi:

    Una volta che abbiamo chiarezza su questi contenuti fondamentali possiamo passare a organizzare il nostro lavoro concreto, definendo i Ruoli nella redazione e il nostro Calendario delle pubblicazioni.

    Rispetto alla definizione dei ruoli non è necessario avere una struttura rigida come quella di una grande redazione, ma è importante sapere in linea generale di cosa si occupa ciascuno: chi si occupa di moderare e rispondere ad eventuali commenti, chi pubblica le omelie del vescovo, chi inserisce gli eventi della pastorale giovanile?

    Il Calendario delle pubblicazioni è un documento fondamentale che ci aiuta a prevedere quando pubblicare i nostri articoli inserendoli in un calendario visibile a tutti.

    A questo scopo si possono anche utilizzare degli strumenti condivisi e accessibili online come Google Calendar o i documenti condivisi. Questo aiuta a tenere il calendario sempre aggiornato e tutti possono consultarlo.

    È utile prendere l’abitudine di impostare un calendario di massima a scadenze regolari (una volta al mese, una volta a settimana, a seconda del numero dei contenuti). Sul calendario possiamo inserire ricorrenze importanti su cui dovremo sicuramente pubblicare degli articoli, eventi in programma. In questo modo non rischiamo di avere momenti con troppi contenuti e altri completamente vuoti. Una volta inseriti in calendario i contenuti che già sappiamo di avere, non ci resta che pianificare contenuti aggiuntivi per i periodi che vediamo essere più “morti”.



    Qui l'articolo originale apparso su WeCa

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