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Casa di Luca e prigione di Paolo: la basilica di Santa Maria in via Lata

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Marinella Bandini - pubblicato il 23/03/21
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Rivivi l’antica tradizione quaresimale dei cristiani di Roma. Alla scoperta delle “chiese stazionali”

Della basilica di Santa Maria in via Lata si dice che sorga sul luogo in cui San Luca scrisse gli Atti degli apostoli e dipinse i primi sette ritratti della Vergine, di cui quello del XII secolo sull’altare maggiore sarebbe una copia.

Un antico culto colloca qui anche la casa-prigione di San Paolo, dove l'apostolo visse due anni sotto sorveglianza; una tradizione contesa con la chiesa di San Paolo alla Regola. Un’iscrizione all'ingresso degli scavi indica questo come Oratorio di S. Paolo apostolo, di Luca evangelista e di Marziale martire (forse il carceriere di Paolo, poi convertito?). E anche Pietro sarebbe passato di qui.

Nei sotterranei c’è una colonna corinzia a cui la tradizione vuole che fosse legato San Paolo. Sulla colonna, è incisa una frase scritta da Paolo a Timoteo: “Verbum dei non est alligatum” (La Parola di Dio non è incatenata). Recenti scavi hanno permesso di recuperare vari oggetti, tra cui una catena di ferro di circa due metri, compatibile con i segni sulla colonna.

Nel III secolo l’edificio fu probabilmente adibito a magazzino e alla fine del VI secolo diventò la Diaconia dal Papa Sergio I, probabilmente gestita da monaci orientali. Nel 1049 fu edificata la chiesa superiore con orientamento opposto a quello della Crypta. La basilica odierna è quella edificata nel XV secolo e a più riprese restaurata.

Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario,

dal cielo ha guardato la terra,

per ascoltare il gemito del prigioniero,

per liberare i condannati a morte

Sal 101

* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma

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