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È morta a 12 anni ed è già nota come la “piccola santa cajun”

Charlene Richard
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Larry Peterson - pubblicato il 22/03/21
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La gente ha iniziato a dichiarare rapidamente che le preghiere della piccola Charlene Richard stavano provocando miracoli

Joseph e Mary Alice Richard facevano parte della comunità cajun (un gruppo etnico costituito dai discendenti dei Canadesi francofoni deportati in Louisiana dopo l'espulsione della seconda metà del XVIII secolo, n.d.t.) della Louisiana (Stati Uniti), e avevano 10 figli.

La seconda, Charlene, era una bambina normalissima. Era sveglia, ma del tutto uguale agli altri bambini, e come loro ogni tanto si metteva nei guai. Era una cattolica devota, faceva sport e recitava il Rosario.

A differenza dei suoi coetanei, però, è morta ad appena 12 anni a causa della leucemia.

Il cammino per diventare santi canonizzati dalla Chiesa non è facile. Spesso servono secoli prima che qualcuno venga dichiarato santo o santa.

Non possono esserci errori sulla vita di un candidato o una candidata e sul cammino che ha seguito. Le indagini iniziano nella città natale del candidato, e seguono la vita di questa persona.

Attualmente, il processo inizia quando il vescovo locale acconsente a dare inizio alla causa per una persona designata dalla comunità locale.

I cattolici locali elaborano un dossier sulla persona in questione, in cui accreditano la sua personalità e la sua fedeltà. Il vescovo designa un postulante perché svolga uno studio minuzioso.

Dopo alcuni anni o decenni, il vescovo può dichiarare la persona Servo di Dio e riferisce all'organismo vaticano sulle Cause dei Santi. Inizia così la seconda fase del processo.

Anche se Charlene Richard è già riconosciuta da molti come “la piccola santa cajun”, le resta ancora un lungo cammino da percorrere prima della possibile canonizzazione.

Charlene aveva 12 anni quando si è ammalata. Aveva letto un libro su Santa Teresina, e andava in chiesa a pregare il Piccolo Fiore.

Un giorno tornò a casa e chiese alla nonna se, pregando come Santa Teresa, avrebbe potuto diventare santa come lei. La nonna le rispose di sì.

Visto che i sintomi di Charlene non sparivano, i genitori la portarono dal medico, che la fece sottoporre ad alcuni esami. Si scoprì che soffriva di leucemia linfatica acuta.

La famiglia si recò subito dal parroco e dal cappellano dell'ospedale. Il cappellano era un sacerdote appena ordinato che era stato assegnato all'Ospedale di Nostra Signora di Lourdes, dove Charlene era stata ricoverata da poco. Era padre Joseph Brennan.

Padre Brennan faceva visita a Charlene tutti i giorni. Quando arrivava, Charlene gli chiedeva per chi dovevano pregare quella giornata. Aveva raccontato al sacerdote che aveva accettato la sua malattia come volontà di Dio e che voleva “offrire” la sua sofferenza per gli altri.

Padre Brennan rimase profondamente commosso dalla fede e dall'amore che dimostrava la bambina.

Poco prima della morte di Charlene, padre Brennan le raccontò che una bella signora sarebbe venuta per portarla in cielo, e lei rispose: “Oh, ti riferisci alla Santa Madre. Quando verrà le dirò che padre Brennan le manda i suoi saluti”. Il sacerdote rimase senza parole. Era con lei quando morì, l'11 agosto 1959.

Un'altra persona molto colpita da Charlene fu un amico di padre Brennan. Si chiamava padre Floyd Calais, ed era di Lafayette, Louisiana.

Padre Calais non ha mai conosciuto Charlene, ma ascoltava con atenzione le storie che gli raccontava padre Brennan, in particolare quelle relative alle guarigioni che le persone sperimentavano quando lei pregava per loro mentre agonizzava. Molti si convertirono al cattolicesimo prima di morire.

Suor Theresita Crowley, direttrice del reparto di Pediatria dell'Ospedale di Nostra Signora di Lourdes, parlò ad altre persone dell'accettazione della malattia da parte della bambina e dell'intensità con cui pregava per gli altri.

I locali iniziarono a pregarla per chiedere favori speciali, e insistevano sul fatto che le sue preghiere li aiutavano.

Da allora, molti hanno pregato Charlene chiedendo la sua intercessione, e ritengono che la bambina sia stata un intercessore per loro. Suor Theresita ricorda: “Non posso dimenticarla. Sento la sua presenza. Sento il suo sorriso”.

Ci sono persone che hanno pregato Charlene per ottenere una guarigione, per problemi matrimoniali, per trovare un lavoro o avere un buon raccolto. Presto molte persone iniziarono a seguire Charlene, e questa devozione si estese al di là del sud degli Stati Uniti.

Dopo anni di analisi, il vescovo J. Douglas Deshotel della diocesi di Lafayette ha aperto di recente la causa di canonizzazione di Charlene Richard. Serva di Dio Charlene Richard, prega per noi!

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