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La liberazione degli schiavi e la basilica di San Crisogono

La chiesa appartiene al Patrimonio del Fondo Edifici di Culto - Ministero dell'Interno.

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Marinella Bandini - pubblicato il 22/03/21
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Rivivi l’antica tradizione quaresimale dei cristiani di Roma. Alla scoperta delle “chiese stazionali”

Il traffico è caotico davanti alla basilica di San Crisogono in Trastevere, che nonostante l’imponenza, rischia di passare inosservata. Eppure custodisce grandi tesori. A partire dalla basilica primitiva del V secolo, a sei metri di profondità, su cui in parte è stata costruita quella attuale (XII secolo). Ancora precedente la dedicazione a San Crisogono, forse il vescovo martire di Aquileia, forse il proprietario della “domus ecclesiae” su cui è sorta la basilica.

Arriviamo al 1847. Pio IX affidò la basilica ai Padri Trinitari, che ancora la custodiscono. La loro missione – dalla fondazione nel XII secolo - è molto precisa: liberare i cristiani dalla schiavitù, all’epoca quelli caduti prigionieri dei mori. Ciò li rese un’avanguardia nel dialogo con l’Islam. Nella loro storia, si stima che abbiano liberato circa 900mila schiavi, e riscattato anche opere d’arte. Il riscatto veniva pagato per un terzo dalla congregazione, il resto con l’elemosina.

Nella basilica di San Crisogono riposa anche la beata Anna Maria Taigi (1769-1837), terziaria trinitaria, “sposa esemplare” e ispirazione per la vita familiare. Da Dio aveva ricevuto doni soprannaturali di sapienza, discernimento e profezia. Per 47 anni brillò davanti al suo volto un sole, nel quale vedeva lo stato delle anime. La sua vita, quasi nascosta, brilla ancora come un sole per tanti uomini del nostro tempo.

Gesù le disse:

“Neanch'io ti condanno;

va’ e d'ora in poi non peccare più”.

Gv 8,11

* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma

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