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Papa Francesco dichiara venerabili delle suore morte di ebola

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Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 19/03/21
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Promulgazione dei decreti della Congregazione delle Cause dei Santi

Nel giorno in cui la Chiesa italiana ricordava le vittime del coronavirus, e soprattutto Bergamo, città simbolo della tragedia, Papa Francesco ha dichiarato venerabili delle religiose italiane che hanno combattuto eroicamente il virus dell'ebola in Africa.

25 anni fa, sei missionarie italiane hanno dato la vita per aiutare i più poveri e vulnerabili all'epidemia che aveva sconvolto la città congolese di Kikwit.

Il 20 febbraio, la Chiesa ha riconosciuto le virtù eroiche di tre di queste religiose: suor Floralba Rondi, suor Clarangela Ghilardi e suor Dinarosa Belleri.

La Sala Stampa della Santa Sede ha ora reso noto che Papa Francesco ha approvato il 17 marzo la promulgazione del decreto relativo per le altre tre religiose della congregazione delle Suore delle Poverelle di Bergamo: suor Danielangela Sorti, suor Annelvira Ossoli e suor Vitarosa Zorza.

Papa Francesco ha ricevuto in udienza il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Le sei suore sono ora venerabili, e quando verrà attribuito un miracolo alla loro intercessione potranno essere dichiarate beate.

Ecco alcuni dati biografici delle religiose riconosciute nel nuovo decreto per le loro virtù eroiche:

Annelvira Ossoli (al secolo Celeste Maria), religiosa professa della Congregazione delle Suore delle Poverelle - Instituto Palazzolo; nata il 26 agosto 1936 a Orzivecchi e morta a Kikwit (Repubblica Democratica del Congo) il 23 maggio 1995.

Nel 1961 era stata inviata a Kikwit, dove il 25 marzo 1962 aveva fatto la professione perpetua. Lì aveva contratto una tubercolosi polmonare che aveva superato grazie alle cure ricevute e alla sua notevole forza di carattere. Nel 1967 era tornata in Italia, dove aveva ripreso gli studi universitari a Roma, conseguendo una specializzazione in Ostetricia nel 1969.

Tornata in Congo, era stata inviata a Kisangani, alla periferia di Kinshasa, e nel 1977 a Kikwit come superiora. Un grave problema alle ginocchia l'aveva costretta a tornare in Italia per operarsi nel 1979. Una volta guarita, aveva chiesto e ottenuto il permesso per tornare in Congo.

Nel 1992 era stata nominata Superiora della Provincia d'Africa ed era trasferita a Limete, un distretto di Kinshasa, sede della casa provinciale. Quando si era resa conto delle gravi condizioni di suor Floralba Rondi, era partita da Kinshasa per assisterla, e dopo la sua morte si era fermata a Kikwit per aiutare le altre suore malate di ebola. Contagiata anche lei, è morta il 23 maggio 1995 a 59 anni.

Vitarosa Zorza (al secolo Maria Rosa), religiosa professa della Congregazione delle Suore delle Poverelle – Instituto Palazzolo; nata il 9 ottobre 1943 a Palosco e morta a Kikwit il 28 maggio 1995.

Dopo aver lavorato all'ospedale psichiatrico di Varese, dove aveva conosciuto le Clarisse, aveva deciso di entrare nella Congregazione nel 1966. Nel marzo 1969 aveva fatto la sua professione religiosa temporanea ed era stata mandata a Milano, dove si era laureata come infermiera professionista.

Nel 1972 aveva prestato i suoi servizi in una casa di riposo di Torre Boldone (Bergamo), ottenendo al contempo l'Abilitazione a funzioni direttive in infermiera e la Specializzazione in assistenza geriatrica. Il 6 settembre 1975 aveva fatto la professione perpetua a Bergamo, venendo poi inviata all'Ospedale Psichiatrico Provinciale di Varese.

Nel 1982 i suoi superiori avevano accettato il suo desiderio di andare in missione al servizio dei più poveri e l'avevano inviata a Kikwit. Nel 1991 aveva realizzato un servizio pastorale nella missione di Kingasani, un sobborgo di Kinshasa. Il 2 maggio 1995, a causa dell'epidemia di ebola scoppiata a Kikwit, si era recata lì per aiutare le sue consorelle. Contagiata, è morta il 28 maggio 1995 a 52 anni.

Danielangela Sorti (al secolo Anna Maria), religiosa professa della Congregazione delle Suore delle Poverelle – Instituto Palazzolo; nata il 15 giugno 1947 a Bergamo e morta a Kikwit l'11 maggio 1995.

Molto attiva e presente nella vita parrocchiale, aveva dovuto iniziare a lavorare presto, prima rammendando e poi in un laboratorio di rilegatura. Nel frattempo, aveva assistito a un corso di taglio e cucito.

Nel 1965, a 18 anni, si era conto di essere chiamata alla vita consacrata. La sua famiglia si era mostrata restia ad accettare la sua decisione, al punto da sottoporre la questione al tribunale minorile, che aveva però riconosciuto la maturità della ragazza. Il 1° marzo 1966 era entrata nella Congregazione delle Clarisse, dove il 26 settembre 1968 aveva fatto la professione temporanea dei voti religiosi.

Inviata a Milano per completare gli studi come infermiera e responsabile di infermeria, aveva ottenuto il diploma nel 1970. L'8 settembre 1974 aveva realizzato la sua professione perpetua a Bergamo, continuando poi il suo servizio di infermeria a Milano.

Dopo aver espresso il desiderio di servire le missioni, nel 1978 era stata inviata nella Repubblica Democratica del Congo, dove aveva trascorso i primi anni a Mosango. Aveva lavorato come infermiera dal 1983 al 1991 a Kikimi-Kinshasa, e dal 1991 al 1995 a Tumikia. Qui, durante l'epidemia di ebola, si era offerta di aiutare la consorella Floralba Rondi, che aveva contratto il virus. È morta a Kikwit l'11 maggio 1995 a 48 anni.

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