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Volete fare un patto con Dio? Dovete conoscere le Sue condizioni

RAINBOW
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Carlos Padilla - pubblicato il 18/03/21
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Dio vi promette una terra, un luogo in cui abitare, in cui sentirvi sicuri, molti figli e intimità con Lui

Dio fa un patto con l'uomo. Fa un patto con me perché impari a camminare alla Sua presenza. Così ha fatto con Noè e i suoi figli:

L'alleanza di Dio con l'uomo mi commuove sempre. Perché Dio ha bisogno del mio aiuto? Perché deve abbassarsi all'altezza dei miei occhi per supplicare il mio aiuto, il mio “Sì”, la mia dedizione?

Non lo capisco, ma è così.

Fin dall'inizio, Dio cerca di siglare un'alleanza con l'uomo. Cerca di far sì che l'uomo Gli sia fedele mettendo da parte altri dèi. E in cambio si impegna ad accompagnarlo nel cammino e a prendersi cura dei suoi passi. Neanche il sole gli provocherà un danno. Neanche la pioggia metterà in pericolo la sua vita. Nulla turberà il suo riposo.

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Alexander Mils/Unsplash | CC0

Mi piace guardare il mio cammino come un'alleanza con Dio. Io faccio la mia parte, Dio la sua. Io Gli faccio una promessa, Lui mi fa le Sue.

Quel modo di guardarmi mi commuove. Ha bisogno dei miei passi, della mia dedizione, della mia fedeltà eroica. Ha bisogno che cammini al Suo fianco ogni giorno lungo i Suoi sentieri:

“Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza”.

I sentieri di Dio sono i miei? È quello che desidero, che i Suoi sentieri siano i miei. Voglio camminare nelle Sue vie. Coincideranno con le mie? O riuscirò a far sì che i Suoi sentieri siano le mie vie?

Guardo indietro e vedo cammini sbagliati e altri che mi hanno portato la pace. Mi è chiaro che in tutte le mie vie c'era Dio. Anche quando ho sbagliato o non ho fatto caso ai Suoi comandi. Anche nel cammino del peccato che non mi portava da nessuna parte.

Anche lì il mio cammino perduto diventa con gli anni il Suo cammino. E altri cammini che erano Suoi sono diventati miei.

Ho scelto quello che non amavo e ho optato per ciò che non volevo, senza sapere che non andava bene, come ho visto col passare del tempo.

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dusanpetkovic | DepositPhotos

Essere alleati è quello che mi dà la pace per affrontare la vita. Come può abbandonarmi chi mi ama tanto, anche se ora non comprendo il dolore di quello che mi succede?

A volte toccherò il dolore della perdita, o l'assenza, e sentirò che Dio mi abbraccia con forza, mi sostiene in quel cammino che non credevo fosse giusto, o forse sbagliato.

Non ho mai certezze assolute, ma intuizioni che mi sollevano l'animo e lo sguardo. Non è la tristezza che avvolge l'anima, ma una pace serena trafitta da un dolore profondo.

E allora sento di non essermi perduto, che Dio mi trova sempre, ovunque io vada. Commentava padre Josef Kentenich:

“Quando una persona vive un'accentuata consapevolezza di alleanza, una consapevolezza di donazione e accettazione reciproca, fino all'inconscio, non le risulta difficile imitare l'atteggiamento e l'azione di Maria alle Nozze di Cana e ripetere in tutte le situazioni con grande serenità e sicurezza, con fede e fiducia: 'Non hanno vino'”.

Quando so di essere amato nella mia verità, nella mia piccolezza, torno al cuore di Maria ed esclamo con le sue parole che mi manca il vino. Ogni volta che sperimento la debolezza e la perdita. E il dolore di una spada che trafigge l'anima.

Maria conosce la mia sete e ha toccato la mia fame. E non mi lascerà solo nel deserto della mia vita, men che meno quando mi sento perduto, senza direzione, senza strada.

Quando non so dove andare o non comprendo i passi fatti e quelli che devo ancora fare, in quei momenti ricordo l'alleanza siglata con Dio.

Egli mi ha promesso una terra, una casa da abitare in cui mi sarei sentito sicuro. È la promessa che ha fatto ad Abramo e ha mantenuto con il Suo popolo. È la stessa che ha fatto a me. Mi ha detto che mi avrebbe dato una casa in cui gettare le mie radici.

Penso a quel luogo della mia vita in cui mi sento sempre a casa e trovo la pace.

Mi ha promesso una discendenza immensa come i granelli di sabbia, come le stelle del cielo.

Lo ha fatto attraverso Sara, che era sterile e a cui ha dato Isacco. Ed è stato fedele a quella promessa. Lo ha fatto con me nella mia vita, in quei figli che ho visto, che fanno parte della mia storia.

E gli ha promesso un'intimità con Lui. Un solo Dio, una sola alleanza, un solo amore. E penso a quell'intimità con Dio. Me l'ha promessa fin dalla culla. Non sarei mai stato solo.

E mi ha donato un luogo in cui poggiare il volto sul costato di Gesù. Come un bambino tra le mani di suo padre. E così ho potuto vedere che quell'intimità era qualcosa di sacro. Come posso dubitare di quell'alleanza siglata con Dio, con Maria?

Oggi guardo il cielo, vedo le stelle e confido. Così si mantiene la Sua promessa e il mio passo diventa più saldo.

Non cerco spiegazioni, né di trovare un senso a tutte le mie decisioni. Non mi aspetto che tutto torni e funzioni nel modo che ho sognato.

La Sua promessa trascende tutti i miei passi. È più grande della mia capacità di comprendere la vita. Non mi lascerà mai perché mi ama e mi ha scelto. E quella scelta dà pace alla vita che oggi conduco.

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