La basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti sorge su un edificio romano del III secolo, ritenuto la casa del presbitero Equizio, da cui il “titulus Equitii” di questa basilica. In realtà era forse un locale a uso magazzino, in seguito adibito al culto, come dimostrano alcune pitture cristiane del VI secolo.
Nel IV secolo Papa Silvestro I costruì qui un grande oratorio. Neanche un secolo dopo, la chiesa fu riedificata e dedicata a San Martino di Tours. Oggi è nota con i due nomi: Santi Silvestro e Martino.
La basilica fu completamente rinnovata a metà del ‘600. Tra l’altro, il pavimento fu abbassato e questo fa sì che, entrando in chiesa, lo sguardo sia attratto da un cubo marmoreo che sale dalla cripta, con al centro un disco di porfido rosso. Qui sono conservate le reliquie dei martiri traslate dai cimiteri suburbani durante il rifacimento del IX secolo.
La basilica dei santi Silvestro e Martino ai Monti è affidata ai carmelitani dal 1229. Qui riposa il beato Angelo Paoli (1642-1720). Ha consumato la sua vita (e le sue scarpe) per le strade di Roma, soccorrendo poveri e malati. Non possedeva nulla, ma riusciva a sfamare 300 persone al giorno. Fondò anche un ospizio per i convalescenti. Decine di persone bussavano alla sua porta per ogni necessità, tanto che si guadagnò i soprannomi di “Padre dei poveri” e “Frate Carità”.
Dio ha tanto amato il mondo
da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Gv 3,16
* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma